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Slow Mobility, Montesilvano caso studio per gli studenti di Architettura

da Redazione

Da lunedì 5 settembre fino al 10 settembre, settimana di studio per 60 allievi del corso di Composizione Architettonica 3

summer schoolMONTESILVANO (PE) – L’area a ridosso della stazione ferroviaria di Montesilvano diventa oggetto di studio degli studenti di architettura dell’Università D’Annunzio di Chieti Pescara. Da lunedì 5 settembre fino al 10 settembre, infatti, 60 studenti del corso di Composizione Architettonica 3, tenuto dal docente Domenico Potenza, effettueranno una settimana di studio approfondito, con sopralluoghi che coinvolgeranno l’Amministrazione comunale, i tecnici e i residenti.

«Questo workshop – afferma l’assessore alla mobilità, Fabio Vaccaro – è uno dei primi passi operativi nell’ambito della convenzione che la nostra Amministrazione ha sottoscritto con il dipartimento di Architettura dell’Università di Pescara, incentrato sulle reti ciclopedonali, la slow mobility e le reti fluviali ed ambientali. Avvalerci delle competenze, la creatività e le conoscenze degli studenti e dei ricercatori di Architettura rappresenta un’importantissima occasione per lo sviluppo del territorio di Montesilvano. Nel focus incentrato sull’area della stazione ferroviaria, gli studenti potranno ipotizzare modalità di trasformazione che terranno presente della slow mobility, con stazioni di bike sharing, ad esempio, e al tempo stesso di realizzazione di nuovi servizi utilizzando strutture della zona che potrebbero riconvertire le loro funzioni originali».

«Il tema principale dello studio – spiega Domenico Potenza – è legato alla riqualificazione dello spazio pubblico urbano, pensato non più come disegno delle superfici e degli spazi aperti, ma come strumento per ridefinire la qualità dell’abitare contemporaneo della città di Montesilvano. Nel continuum edificato della città adriatica che, da Pescara a Rimini, sembra non avere soluzione di continuità, lo spazio pubblico sembra aver perso del tutto la sua funzione aggregativa, relegato ai margini di trame urbane che, nella maggior parte dei casi, sono definite dalla perimetrazione della proprietà privata e dalla delimitazione della mobilità veicolare. L’area centrale della conurbazione di Montesilvano, quella immediatamente a ridosso dell’area della stazione ferroviaria, non sfugge a questa condizione ed è proprio in queste aree che lo spazio pubblico può riconquistare un ruolo strategico».

Grazie al protocollo, sottoscritto lo scorso 29 aprile dal sindaco Francesco Maragno e dal direttore del dipartimento, prof. Paolo Fusero, ed illustrato lo scorso 30 agosto, anche nell’ambito della presentazione della Pescara Summer School 2016, presso l’Università, docenti e studenti della facoltà si impegneranno per due anni nella redazione di approfondimenti e studi scientifici propedeutici in tema di riqualificazione urbana e rigenerazione territoriale. «Questi studi – dichiara il direttore Paolo Fusero – non vogliono essere strumenti tecnici immediatamente operativi, ma rappresentano contributi conoscitivi, riflessioni scientifiche e prefigurazioni di scenari progettuali che potranno essere utili alla Pubblica Amministrazione per la predisposizione di successivi strumenti urbanistici».

Nell’ambito della convenzione, sempre a Montesilvano si sono svolte altre sessioni di studio, incentrate sulla Stella Maris, Villa Delfico e le case Ater di via Lazio 61 con gli studenti di Composizione Architettonica e Urbana, accompagnati dai docenti Federico Bilò, Filippo Angelucci, Antonio Clemente, Matteo Di Venosa e Raffaele Giannantonio.

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