L’AQUILA – Prosegue la polemica sulle Slot Machine finanziate dal bando della Regione Abruzzo ‘‘Fare Impresa’’ , promosso dall’assessorato regionale al Lavoro, riservato ai giovani e l’innovazione e con il quale a essere finanziate sono state complessivamente 133 nuove imprese: tra gli altri progetti, anche quello che prevede la costruzione di software per slot machine.
Dopo l’intervento del segretario nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina che ha definito gravissimo e vergognoso che la Regione Abruzzo finanzi il gioco d’azzardo con i fondi europei ed ha annunciato azioni tramite i parlamentari europei a Strasburgo, c’è stata nei giorni scorsi la presa di posizione di Lelio De Santis,Assessore IDV L’Aquila che ha dichiarato:
L’assessore Paolo Gatti ha ampliamente ammesso tale decisione con relativo finanziamento, cercando di scaricare la responsabilità sulla Commissione Regionale che ha selezionato i progetti, ma è evidente la responsabilità della Giunta Regionale e del suo assessore, che ha ritenuto ammissibile anche iniziative imprenditoriali che favoriscono il gioco d’azzardo.Ritengo, quindi, che non sia tollerabile che venga speso denaro pubblico per finanziare attività imprenditoriali che gettano sul lastrico intere famiglie ed alimentano la grave piaga sociale della ludopatia.L’IDV, che ha già raccolto e consegnato 100.000 firme contro il gioco d’azzardo, si batterà in tutti i modi per fermare questo dilagante fenomeno. Questa lotta sarà sicuramente uno dei temi su cui punterà nella prossima campagna elettorale.
Il nuovo intervento a proposito di Slot Machine ,finanziate dalla Regione Abruzzo si registra da parte di Venanzio Cretarola,Responsabile regionale Lavoro del Centro Democratico, che punta il dito soprattutto sui criteri di selezione previsti dagli Avvisi che la Regione emana.Si legge nella sua nota:
Non serve a nulla giustamente, ma semplicemente, “scandalizzarsi” per le Slot Machine e connessi software finanziati con il Fondo Sociale Europeo senza discutere delle procedure utilizzate dalla Regione per la gestione delle risorse FSE.Si è vero l’Assessore Gatti non “valuta” i progetti presentati, ma infatti il problema non è questo. Il problema nasce dai criteri di selezione previsti dagli Avvisi che la Regione emana (non solo in questo caso) che spesso rendono impossibile una selezione riferita ai contenuti dei progetti o addirittura prevedono una concessione di finanziamenti del tutto “automatica” del tutto avulsa dai contenuti stessi, come nel caso del “PRIMO CHE SPEDISCE” la richiesta.Nel caso dell’Avviso FSE “Fare impresa”, dei 17 criteri previsti dalla griglia di valutazione dei progetti (per un totale di 1.000 punti) ben 11 sono riferiti a semplici “descrizioni” degli elementi dei Piani di investimento presentati, senza specificazione alcuna del valore attribuito a specifici elementi delle proposte progettuali. La valutazione quindi non può che riferirsi semplicemente a “come” sono “redatti” i piani d’impresa, non ai contenuti tecnici degli stessi.Sui 1.000 punti 100 si assegnano in base alla “innovatività” del prodotto (innovative le Slot Machine?).Solo 90 punti si riferiscono alle prospettive di redditività (le Slot le hanno di certo) e alla promozione del prodotto, entrambi elementi che nulla hanno attinenza diretta con l’utilità produttiva e/o occupazionale del progetto.80 punti dipendono dai curricula dei proponenti e 10 punti ad eventuali esperienze estere pregresse (perché mai le esperienze pregresse italiane valgono meno?).Nulla è previsto (e sarebbe ben possibile, anzi auspicabile) in merito ai settori di attività da privilegiare e ad eventuali indirizzi assegnati in base alle caratteristiche del mercato locale.La politica è comunque sempre responsabile degli indirizzi deliberati per l’emanazione degli Avvisi pubblici per la concessione dei contributi.Con questo tipo di regole spesso le commissioni di valutazione sono nell’impossibilità di dare un giudizio di merito indispensabile per evitare cose come queste.Ma ciò di cui si sente la mancanza nella gestione Fondo Sociale Europeo in Abruzzo è di una continua attività di verifica e monitoraggio per conoscere l’esito finale dei progetti finanziati, per verificare quali e quanti progetti durano nel tempo oltre il minimo richiesto dal finanziamento ricevuto.
Senza monitoraggio vero sui risultati conseguiti finora come farà la Regione a predisporre seriamente la nuova Programmazione 2013-2020 ?
E come facciamo tutti a capire se le azioni finanziate sono servite a qualcosa?
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