ABRUZZO – “Le tasche degli abruzzesi, cittadini e Comuni, non si toccano: primo, la Regione dovrà anticipare il 100 per cento, e non solo il 50 per cento, della liquidità ai Comuni che non hanno ancora rendicontato la compartecipazione alla spesa socio-sanitaria del 2015; secondo, l’accompagnamento non fa reddito, ma è una questione tra l’utente e l’Inps, quindi i Comuni non faranno alcun prelievo forzoso della stessa indennità nei confronti degli utenti che hanno la sfortuna di essere disabili e ricoverati in una struttura socio-sanitaria e che non dovranno sborsare un euro. Ancora una volta abbiamo salvato lo stato sociale e le pensioni degli abruzzesi dalle grinfie del Governo regionale Pd, con l’approvazione, dopo 10 ore di ostruzionismo in Commissione, di due emendamenti fondamentali alla legge sull’istituzione dei ticket socio-sanitari”. Lo ha annunciato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri.
“La giornata odierna dimostra che non è possibile mai abbassare la guardia sul Piano sanitario varato dal Governo D’Alfonso, un piano ricco d’insidie a discapito degli abruzzesi e delle amministrazioni locali – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -, ovvero i Comuni, oggi sempre più chiamati a fare i ‘gabellieri’ della Regione Abruzzo, degli esattori sulla pelle dei cittadini più deboli, in questo caso delle famiglie che nel proprio nucleo contano l’eventuale presenza di utenti diversamente abili, titolari di una pensione con indennità di accompagnamento e siano titolati di una indennità di accompagnamento. In sostanza oggi, in 10 ore di duro ostruzionismo, siamo riusciti a ottenere la cancellazione del comma con il quale si prevedeva che l’indennità di accompagnamento concorreva al reddito della famiglia e quindi, chi ne era titolare, doveva compartecipare al pagamento del ticket, comprensiva anche di tutto il 2015, quindi doveva versare anche gli arretrati.
Forza Italia ha detto ‘no’ ristabilendo un principio sancito anche da una recente sentenza del Consiglio di Stato: l’accompagnamento è un affare tra l’utente e l’Inps e i Comuni non potranno fare alcun prelievo forzoso a carico dei cittadini. L’accompagnamento non può essere considerato un reddito come se la disabilità, che ne dà diritto, fosse un lavoro o un patrimonio-fonte di arricchimento, ma è una ‘remunerazione’ di uno stato di invalidità. In altre parole la Regione, là dove volesse introdurre un ticket, una tassa o un costo di compartecipazione legato al reddito Isee a carico delle famiglie che, non certo per scelta personale, hanno un familiare disabile ricoverato in una struttura sociosanitaria, dunque grave, non può comunque obbligarle a versare l’indennità di accompagnamento.
In secondo luogo abbiamo salvato le casse dei Comuni: il Governo D’Alfonso aveva disposto l’anticipazione solo del 50 per cento della liquidità ai Comuni che ancora non hanno rendicontato per l’anno 2015, creando un problema di cassa non indifferente per quelle municipalità chiamate a coprire fatture per centinaia di migliaia di euro. Di fatto anticipare solo metà liquidità significava introdurre una tassa a carico dei Comuni, chiedendo agli stessi il pagamento delle fatture per coprire i costi di compartecipazione. Noi, con il nostro emendamento – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri -, abbiamo imposto che il Dipartimento per la Salute e il Welfare proceda ad anticipare la liquidità del 100 per cento della spesa sostenuta dalle amministrazioni locali, reintegrando per intero le loro risorse. Sui ticket non si torna indietro, la Regione deve farsi carico della spesa, specie nel momento in cui stiamo uscendo dal commissariamento grazie alla politica di risanamento dei conti portata avanti dal Centro-destra e dal Governo Chiodi, e oggi non permetteremo al Governo D’Alfonso di modificare una sola virgola che possa nuocere agli abruzzesi o pesare sugli Enti locali costringendoli a rivalersi sui cittadini”.