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Sospiri: “I sindaci di Pescara e Città Sant’Angelo rivelino i dettagli dell’emergenza immigrati ai cittadini”

da Redazione

Il capogruppo di  Forza Italia in Regione Abruzzo torna sul tema della gestione dell’accoglienza e chiede maggiore trasparenza 

PESCARA – Il Capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, che da mesi sta ormai seguendo le evoluzioni della emergenza immigrati, sostiene che i sindaci di Pescara e Città Sant’Angelo sanno quanti presunti profughi arriveranno nelle nostre città, sanno dove verranno sistemati, al prezzo di 35 euro per ciascun immigrato, sanno chi sono, ma hanno volutamente scelto di non dirlo alla popolazione, costretta a subire tali arrivi.Forza Italia vuole chiarezza e ,visto che la  Prefettura continua a non pubblicare gli esiti dell’ultimo bando sull’accoglienza scaduto lo scorso 21 agosto, pretende che i sindaci rivelino i dettagli dell’emergenza immigrati pubblicamente a tutti i cittadini. In caso contrario sarà organizzata  una mobilitazione generale senza precedenti.

“Ormai siamo in una situazione di work in progress in cui i numeri degli arrivi stanno lievitando in maniera spaventosa e, soprattutto, senza la possibilità di conoscerne l’esatta entità e questo non è accettabile – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -. Solo una settimana fa la Prefettura de L’Aquila ha formalmente ufficializzato che in Abruzzo, dall’inizio degli sbarchi, ci sono 1.955 immigrati, di cui quasi 400 già ospitati nel pescarese e nello stesso capoluogo adriatico. Sempre una settimana fa abbiamo appreso dell’arrivo in Regione di altri 50 immigrati extrabando, di cui 25 dirottati subito a Pescara, e non sappiamo dove siano stati ospitati, né tantomeno chi siano, ovvero ne abbiamo perso le tracce. Tre giorni fa, solo grazie a un attento e costante monitoraggio del territorio, abbiamo appreso dell’arrivo a Città Sant’Angelo di 101 nuovi presunti profughi, e si tratterebbe di quelli previsti nel bando della Prefettura scaduto il 21 agosto scorso, bando di cui sappiamo il nome delle Cooperative che si sono aggiudicate l’onere dell’accoglienza, al prezzo di 35 euro per ciascun immigrato ospitato, ovvero la Co.Gec.Stre.pa di Penne e la Eta Beta di Roma. Ma, a differenza di tutti gli altri bandi, questa volta la Prefettura non ha mai reso noto il numero degli immigrati che ciascuna cooperativa dovrà ospitare e, soprattutto, dove verranno sistemati e chi sono i presunti profughi.

Voci di corridoio avevano già fatto scattare l’allarme sulle possibili localizzazioni, ossia un albergo sulla riviera sud di Pescara, proprio di fronte alla spiaggia, e un albergo a Città Sant’Angelo, ipotesi, quest’ultima, subito smentita dal sindaco Gabriele Florindi. Lo stesso sindaco che ora però, smascherato dai consiglieri d’opposizione e dai cittadini, ha ammesso di sapere tutto, cercando ovviamente di gettare acqua sul fuoco, ma ammettendo, in sostanza, di aver scelto di non dire nulla ai cittadini. Stessa posizione assunta dal sindaco Alessandrini, al quale da mesi Forza Italia ha chiesto di difendere il diritto di scelta di Pescara dinanzi al Prefetto, affermando che la nostra città non ha più né mezzi né risorse per accogliere altri arrivi. Ma il sindaco Alessandrini, ignorando l’istanza dei cittadini che amministra e il loro disagio, al contrario ha firmato una convenzione per impiegare nei lavori pubblici gli immigrati presenti sul territorio, peraltro sfruttandone la manodopera, in servizi che, dopo aver alzato al massimo le tasse e dopo aver salassato le famiglie in ogni modo, non riesce comunque a garantire. Dunque Alessandrini non solo sa quanti sono gli ulteriori presunti profughi in arrivo a Pescara, non solo ha consapevolmente scelto di tenere all’oscuro i cittadini, come nella vicenda inerente l’emergenza balneazione, ma ha anche deciso, furbescamente, di sfruttare tali arrivi, oggi gestiti dai privati per un affare di 13milioni di euro. Forza Italia – ha sottolineato Sospiri – ritiene inaccettabile tale situazione: dai sindaci pretendiamo chiarezza sui numeri inerenti l’emergenza immigrati, in caso contrario siamo pronti al Presidio permanente dei territori”.

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