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Sospiri: “il ricorso non ha provocato alcun imbarazzo nei confronti del governo”

da Donatella Di Biase

Sospiri rivendica il merito a Testa, che ha prodotto il ricorso e al Pdl,della sospensiva dei pedaggi sull’asse attrezzato

PESCARA – Ieri mattina il capogruppo del Pdl al Comune di Pescara Lorenzo Sospiri, Presidente provinciale del partito, è intervenuto di nuovo sulla sentenza del Tar relativa ai pedaggi sull’asse attrezzato.

Nel  corso della conferenza stampa sono stati illustrati nel dettaglio  i contenuti e i risvolti della decisione del Tar, che ha di fatto congelato l’istituzione dei pedaggi stessi alla presenza dei Presidenti delle Commissioni consiliari Armando Foschi e Antonio Sabatini e dei consiglieri comunali Andrea Salvati e Vincenzo D’Incecco.

Sospiri ha puntualizzato quali sono stati  i punti di forza che hanno consentito di vincere il primo round dinanzi al Tar,che ha accolto la richiesta di sospensiva dei pedaggi,contenuta nel ricorso   che il Presidente della Provincia di Pescara Testa ha presentato e che è stato  sostenuto dallo stesso Sospiri.

Il  ricorso  non avrebbe provocato alcun imbarazzo nei confronti del governo: la decisione del Tar non inficerà la manovra finanziaria di 26 miliardi di euro, ma comunque al Ministro Tremonti viene suggerito di sostituire i pedaggi e gli aumenti autostradali recuperando le quote latte al nord e rinegoziando le tariffe con i concessionari autostradali, che in passato hanno già applicato aumenti sulla rete, senza però gravare ulteriormente sul cittadino.


Ha ricordato Sospiri :

il nostro asse attrezzato  era stato inserito nel provvedimento in quanto classificato sulla carta come ‘raccordo autostradale’, ossia come asse di collegamento tra un’autostrada e l’altra dotato di corsia di emergenza. In sostanza con l’introduzione del pedaggio era stata inserita una maggiorazione di 1 euro per le auto e 2 euro per camion e Tir, una maggiorazione che però non poteva superare il 25 per cento della quota fissa.

Noi abbiamo condotto la nostra battaglia su più fronti, innanzitutto chiedendo l’esclusione dell’asse attrezzato Pescara-Chieti dal pagamento del pedaggio perché non è un raccordo autostradale, perché lo stesso pedaggio è inapplicabile non potendo realizzare venti caselli d’ingresso o uscita, infine perché la linea Pescara-Chieti è usata soprattutto per spostarsi nell’area metropolitana, tanto che l’area sottoposta a pedaggio è quella compresa solo tra l’uscita di Dragonara e il cementificio, visto che la restante parte è di competenza comunale.

Ma soprattutto mi sono reso conto che chi esce dall’autostrada a Dragonara, ossia Pescara Ovest dall’A14, in realtà non è obbligato a transitare sull’asse attrezzato, ma può anche valutare di prendere la Tiburtina e proseguire verso Chieti o verso Pescara. In questo caso, però, l’automobilista è formalmente obbligato a pagare comunque il pedaggio ed è su questo punto che il Tar Lazio ci ha dato ragione.

Ringrazio dunque il Presidente della Provincia Guerino Testa per aver creduto nel mio ragionamento e di aver intrapreso un atto concreto di difesa dei cittadini, ossia un ricorso peraltro contro il nostro governo, ma in quel caso abbiamo ritenuto che per garantire gli equilibri della manovra il Governo possa anche far pagare le quote latte a chi evade anziché chiedere pedaggi agli utenti. Non capisco  l’esaltazione del Pd: poteva farlo il Partito democratico il ricorso, potevano firmarlo il signor Paolucci o Di Pietrantonio e invece al di là delle solite chiacchiere, non hanno mosso un dito.

L’altro punto fermo sul quale il Tar ha pienamente concordato è relativo all’utilizzo dei maggiori introiti provenienti dai pedaggi: in sostanza il Tribunale ha sostenuto che, ammettendo la regolarità del pedaggio, l’Anas o il Governo avrebbero dovuto almeno dire come avrebbero reinvestito quelle somme. Se occorre chiedere un sacrificio ai cittadini, è chiaro che almeno occorre dare un corrispettivo in termini di opere pubbliche, prolungando ad esempio la rampa sul porto, o migliorando le condizioni del manto stradale lungo il percorso o realizzando il raccordo con la strada-pendolo.

Ora potremo approfittare della sospensiva accordata dal Tar per sederci al tavolo del Governo e studiare un serio Piano operativo degli investimenti. Mi è dispiaciuta la rivendicazione del Pd sulla paternità di tale vittoria al Tar, solo per aver raccolto quattro firme all’ombra del Ponte del Mare: potevano almeno mettere quelle quattro firme sotto un ricorso, nel quale invece non hanno creduto al contrario del Pdl. Ringrazio invece il consigliere Acerbo per aver riconosciuto il ruolo del Presidente Testa e del Pdl e ringrazio l’avvocato Giorgio Fraccastoro, dello studio legale Dla Pipe di Roma, avvocato originario di Cepagatti, per l’assistenza legale gratuita garantita su tale vicenda.

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