Categorie: Attualità

Sospiri ribatte all’onorevole Catone difendendo l’operato dell’amministrazione comunale

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PESCARA – Il coordinatore provinciale Pdl Lorenzo Sospiri ,commentando le ultime affermazioni dell’onorevole Catone, ha dichiarato  che la  democrazia all’interno di una coalizione di maggioranza termina quando una delle sue componenti, tra l’altro eletta sotto il simbolo del Pdl, comincia a usare i propri numeri per tentare di mettere in difficoltà l’intero gruppo di Governo rallentando la realizzazione degli impegni assunti con la città. Vengono respinti al mittente i diktat e gli ultimatum lanciati dall’onorevole Catone e le  richieste di presunti azzeramenti di una giunta che sta ben lavorando per la città.

Ha ribadito Sospiri :

Catone  forse non sa perfettamente come viene amministrata Pescara, cosa accade sul nostro territorio, quali provvedimenti vengono assunti dalla giunta, quale lavoro svolgono le Commissioni consiliari al Comune, due delle quali, tra l’altro, presiedute da due dei suoi rappresentanti.

Catone forse non sa tutto questo semplicemente perché non vive la realtà pescarese, dunque men che meno può arrogarsi il diritto di esprimere giudizi sull’operato di una giunta e di un Consiglio comunale che ogni giorno, su delega ricevuta dalla città stessa, si prodigano per garantire la qualità della vita degli utenti e il rilancio dell’immagine di un territorio intero.

Catone non ha avuto neanche tale delega dalla città perché alle ultime amministrative ha scelto di non presentare il proprio simbolo, di non candidarsi, di non rischiare il confronto con l’elettorato.

Non solo: Catone nel 2009 ha chiesto al Pdl di accogliere tra i 40 candidati alcuni suoi rappresentanti, affinchè avessero maggiori chance di riuscita correndo sotto il nostro simbolo, quello del Pdl, il simbolo del candidato sindaco. E il Pdl ha accolto tale richiesta, anche a costo di sacrificare alcuni propri uomini pur di non lasciare fuori i ‘catoniani’ che tra l’altro sono entrati in Consiglio solo grazie allo slittamento determinato dalla nomina degli assessori.

Oggi però lo stesso Catone, fatti due conti, pretende di giocare con il destino della città e di fare l’ago della bilancia, lanciando ultimatum, imponendo l’azzeramento della giunta solo per mettere in mostra i propri muscoli e dimostrare la propria forza all’interno di una coalizione che ha invece fatto del confronto democratico e della partecipazione la propria ‘Bibbia’.

Oggi  non comprendiamo perché lo stesso Catone continui a rifiutare il confronto con il sindaco Albore Mascia. Se ci sono stati dei problemi il Pdl è sempre stato disponibile al dialogo per affrontarli, confermando la comune appartenenza a una stessa maggioranza, ma con una posizione chiara: il Pdl non è abituato a lanciare ultimatum e a fare imposizioni, né si piegherà alle imposizioni degli altri. Siamo disponibili al confronto e a questo punto attendiamo un segnale chiaro da coloro che con noi, appena nove mesi fa, hanno condiviso un obiettivo e un programma di governo.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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