“Al Comune di Pescara è partito il gioco allo scaricabarile – ha osservato il Capogruppo Sospiri -: il mare non è balneabile, colpa del fiume sporco da vent’anni; nei seminterrati del Comune corre una condotta abusiva, colpa di chi ha costruito il palazzo negli anni ’30; crolla l’asse attrezzato, colpa di chi l’ha costruito vent’anni fa. Un giochino maldestro che diventa istituzionalmente sgradevole quando il vicesindaco, preso dalla disperazione tipica di chi sa che sta per scendere dalla giostra, chiama in causa persone che non ci sono più, ma questo non merita commenti perché la città lo ha già giudicato. Peccato per Del Vecchio che nell’amministrazione di una città lo scaricabarile non funzioni: il crollo dell’asse attrezzato del 6 aprile scorso poteva e doveva essere evitato e la responsabilità è di Anas e Comune, ovvero la giunta Alessandrini-Pd, in cui Del Vecchio è peraltro assessore ai Lavori pubblici. Non lo dico io, ma lo dice la perizia di un tecnico incaricato dall’Aca che ha riassunto tutto in 90 pagine. Con il Governo Pd in carica, sull’asse attrezzato si erano aperte, nel marzo 2015, dunque non quattordici, o dieci, o cinque anni fa, ma sette mesi fa, delle fessure enormi che lasciavano presagire l’incidente, e il sindaco Alessandrini con la sua giunta che ha fatto per evitare quel crollo? Quali misure ha adottato? Dalle carte esaminate dal perito non emerge nulla, tranne l’Anas che ha chiuso le fessure con un po’ d’asfalto a freddo, e le stesse si sono riaperte subito. Il sindaco Alessandrini ha commissionato delle verifiche sul muro di contenimento? Ha predisposto dei puntellamenti? Queste sono le domande a cui deve rispondere l’attivissimo e disperato vicesindaco che – ha ancora detto il Capogruppo Sospiri -, dopo essersi allenato per cinque anni alle chiacchiere, oggi sta dimostrando tutta la sua limitata dimestichezza con i fatti, ossia con la realizzazione delle opere pubbliche. La perizia lo dice chiaro: a marzo si sono aperte delle crepe sull’asse attrezzato, triste presagio del crollo, puntualmente avvenuto un mese dopo, e la giunta Alessandrini in carica non ha vigilato, dunque quel sindaco superficiale, tanto impegnato a farsi i selfie dalle sedute dell’Anci, lo stesso sindaco che ha mentito per mesi ai pescaresi e alle Istituzioni sull’emergenza balneazione, dovrà assumersi le proprie responsabilità e deve dimettersi, come gli sta chiedendo da mesi tutta la città”.
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