PESCARA – Il consigliere comunale del Pdl Lorenzo Sospiri intervenendo in aula durante il Consiglio comunale di ieri ha detto che ancora una volta il Partito Democratico ha tentato di strumentalizzare una seduta del Consiglio comunale per affrontare un ‘tema a piacere’: il ‘caso’ dell’assoluzione di Luciano D’Alfonso, un’assoluzione che, a conti fatti, sarebbe un problema più per il Pd che per il Pdl, e sarebbe un problema per il senatore Giovanni Legnini, candidato alla Regione in pectore, che oggi si ritrova con un concorrente in casa che dovrà fronteggiare. E questo spiegherebbe per Sospiri l’assenza dei pezzi forti del Pd, ovvero dei parlamentari e degli ex Ds, dall’incontro avuto giovedì in aula consiliare per celebrare il ritorno dell’ex leader sulla scena politica.
Ha detto ancora Sospiri:
una seduta ancora una volta persa per parlare di tematiche diverse rispetto all’ordine del giorno. Ma a questo punto il tema merita delle puntualizzazioni: comprendo oggi i toni accesi dei consiglieri del Pd, ai quali però ricordo che, se mezza città ha apprezzato l’assoluzione di D’Alfonso, l’altra mezza città non lo ha apprezzato e ne è stata indignata. D’altro canto è stata una sentenza inattesa non dal centro-destra, ma da molti esponenti dello stesso Partito Democratico, a partire dalla componente ex Ds che ha platealmente disertato il giorno del rientro in politica dell’ex leader, come Legnini, che si ritrova con una presenza ingombrante da gestire. Di fatto gli unici contenti sono i consiglieri comunali del Pd che, vivendo di luce riflessa, hanno visto riaccendersi il proprio faro e sono tornati a vivere. Viva il garantismo, ma non quello a corrente alternata tipico del centro-sinistra. E questo vale anche per l’Italia dei Valori: oggi il consigliere Sulpizio chiede chi sosterrà le spese per la costituzione del Comune come parte civile al processo contro D’Alfonso. Allora ricordo al consigliere Sulpizio che il sindaco di Montesilvano Di Mattia, del suo stesso partito, si è costituito in giudizio come parte civile in un procedimento dove non ci sono stati neanche i rinvii a giudizio, e questo è sufficiente per dimostrare la strumentalità delle parole del centro-sinistra. Senza poi dimenticare che gli assessori dell’Italia dei Valori sono stati i primi, all’indomani dell’arresto del loro sindaco, a dimettersi in segno di dissenso con la propria stessa maggioranza e disconoscendo l’operato del proprio sindaco. E’ evidente che il centro-sinistra, giustizialista a livello nazionale e garantista a livello locale, non è credibile. Il Pdl non ha problemi né imbarazzi ad affrontare futuri confronti, ma è evidente che la nostra città non tornerà indietro.
Intanto nel corso della seduta di ieri l’assessore alla Pubblica Istruzione Roberto Renzetti ha replicato a una interrogazione del capogruppo Pd Moreno Di Pietrantonio circa la presunta chiusura della scuola materna comunale ‘L’Albero Azzurro’ situata in via Rubicone.
Purtroppo il consigliere Pd – ha detto l’assessore in aula – ha raccolto tale voce da una chiacchiera di corridoio sorta quando con i nostri uffici stavamo pensando a una riorganizzazione del servizio ai fini di un suo potenziamento. In realtà la scuola non ha chiuso e non chiuderà neanche in futuro, tanto che sono regolarmente stati aperti i termini per le iscrizioni dei bambini. In futuro consiglio a Di Pietrantonio maggiore prudenza nel divulgare una notizia infondata che, oltre a minarne la credibilità, ha l’unico effetto di creare un inutile timore nelle famiglie.