PESCARA – “Le due proposte di legge istitutive della ‘Grande Pescara’ firmate dal Presidente D’Alfonso sono sostanzialmente un imbroglio”. Questo il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri alla presentazione delle due proposte di legge del Governatore D’Alfonso per l’istituzione della cosiddetta Grande Pescara.
“Sono stato il firmatario della legge istitutiva del Referendum sulla ‘Nuova Città’, con il consigliere Carlo Costantini, perché credo nel valore di questo strumento di grande democrazia partecipata; poi sono uno dei firmatari delle due proposte di legge che recepiscono il risultato del Referendum, secondo il quale i cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore vogliono la costituzione di un’unica grande città capace di competere rispetto alle altre metropoli italiane, affermando anche una propria capacità attrattiva internazionale e penso ai Balcani.
Sostanzialmente oggi le due proposte di legge del Presidente D’Alfonso rappresentano un imbroglio, innanzitutto perché rimandano ogni decisione al 2019, ovvero tra tre anni; ma il vero grande imbroglio sta nell’aver previsto che entro il 31 luglio 2018 i Consigli comunali di Pescara, Montesilvano e Spoltore debbano obbligatoriamente votare lo schema dell’Atto costitutivo dell’Unione con il quale, come previsto nell’articolo 5 della legge, potranno optare di non sciogliere le proprie rispettive città e di mettere insieme solo alcuni settori, come il traffico, l’urbanistica o il controllo del territorio. Ovvero il Presidente D’Alfonso ha deciso ancora una volta di non scegliere, di mantenere lo status quo, di non rispettare la volontà popolare e di tirare a campare.
A questo punto – ha aggiunto il capogruppo Sospiri – sarà facile confrontare la proposta di legge del Governatore D’Alfonso con quella seria da noi firmata: la nostra rispetta la volontà popolare e si muove in direzione del futuro. Quella del Governatore D’Alfonso non rispetta il volere del popolo e ha lo sguardo rivolto alla politica del secolo scorso, e avremo modo di esprimergli il nostro completo disaccordo”.