PESCARA – I Coordinatori provinciale e cittadino del Pdl, Lorenzo Sospiri e Federica Chiavaroli, e il capogruppo consiliare Armando Foschi, intervenendo sulla conferenza stampa dell’Udc relativa al futuro assetto della giunta comunale di Pescara, hanno detto:
la maggioranza di Governo al Comune di Pescara è pronta a disponibile a recepire qualunque suggerimento o proposta progettuale proveniente dall’Udc tesi a dare soluzioni concrete e utili alle problematiche cittadine, partendo da un presupposto, ossia l’ottima politica di bilancio attuata sino a oggi dai due assessori Seccia e Filippello che, congiuntamente, ciascuno per le proprie competenze, sono riusciti a trasformare Pescara nella città in cui si applicano l’Imu e le tasse più basse d’Italia. Senza contare la lotta all’evasione condotta sino a oggi con metodo scientifico dallo stesso assessore Filippello che ci ha permesso di recuperare milioni di euro riducendo quasi allo zero il livello dei contenziosi. Se l’Udc, come dice, intende migliorare ulteriormente le attività poste in essere sino a oggi dalla maggioranza di centro-destra di cui fa parte, recepiremo ogni innovazione metodologica, in nome del rispetto rigoroso di quei patti sottoscritti con la coalizione appena otto mesi fa. Se poi, però, ci sono altre logiche politiche che si stanno profilando all’orizzonte, l’Udc le rivelasse subito, senza mortificare una giunta che sta facendo compiere passi da gigante a Pescara in termini di sviluppo, pur vivendo anche un momento di difficoltà a causa dell’assenza di un assessore, quello dello stesso Udc, su cui il partito dovrebbe unanimemente assumere una decisione responsabile.Oggi carte, documenti e dati assolutamente verificabili parlano chiaro: Pescara è la città in cui si paga l’Imu più bassa d’Italia, è la città più virtuosa, dove, nonostante la crisi, siamo riusciti a dare fiducia ai cittadini, che continuano a spendere movimentando l’economia, tagliando al minimo le tasse. E questo lo si deve alla politica economica che fa capo a due ottimi assessori comunali, Eugenio Seccia e Massimo Filippello, il cui operato non è in discussione. La politica tributaria di Filippello si è tradotta in un netto incremento della lotta all’evasione, un recupero di risorse che ci ha permesso di non aumentare una sola imposta in tre anni, azzerando il livello dei contenziosi. I contribuenti oggi pagano le tasse, talvolta cercano di rateizzare, ma pagano tutti. E quelle risorse vengono gestite in maniera consapevole e razionale dall’assessore al Bilancio Seccia, mantenendo costante la spesa sul sociale, la nostra priorità, ma senza tagliare gli investimenti che portano ricchezza al territorio. Nonostante tali dati, oggi l’Udc parla di rimpasti chiedendo al sindaco Albore Mascia di rimettere in discussione proprio le deleghe al Bilancio e ai Tributi: ebbene, di rimpasti si può sempre parlare, ma non per contestare l’operato di coloro che hanno lavorato sino a oggi permettendo a Pescara di essere il Comune più virtuoso d’Italia, finanziariamente parlando. Pacta sunt servanda, ha detto il capogruppo Dogali pochi giorni fa in Consiglio comunale, e allora dovrebbe ricordare di aver sottoscritto, appena otto mesi fa, un accordo in cui, a fronte dell’assegnazione della Presidenza del Consiglio comunale a Roberto De Camillis, e di due assessorati pesanti, come la Cultura da un lato, andata a Giovanna Porcaro, e il Piano regolatore portuale, assegnata a Vincenzo Serraiocco, peraltro due esterni, si era impegnato a non chiedere ulteriori modifiche alla giunta al fine di garantire governabilità alla città e all’esecutivo.
Ha sottolineato Sospiri:
otto mesi fa ho personalmente espresso le mie perplessità dinanzi alla validità di quell’accordo pure sottoscritto da tutti i consiglieri dell’Udc, e oggi non vorrei essere stato un drammatico profeta. Quindi la posizione del Pdl è chiara: innanzitutto l’Udc deve fare chiarezza sulla posizione del proprio assessore Serraiocco, la cui assenza oggi determina un esecutivo monco. Ma è l’Udc, in tutte le sue componenti, ovvero all’unanimità dei propri consiglieri comunali, che sono cinque, ossia De Camillis, Di Biase, Dogali, Di Noi e Salvati, a doversi pronunciare sul futuro di Serraiocco, non caricando la responsabilità sulle spalle del sindaco che deve attendere necessariamente le indicazioni del partito, come si è sempre fatto sino a oggi. Quindi, se l’Udc ha idee e proposte concrete per migliorare ulteriormente la politica amministrativa a Pescara, le ponesse sul tavolo di confronto interno alla maggioranza di centro-destra, come sempre aperta e disponibile a discutere e recepire tali proposte migliorative. Ovviamente quando parliamo di ‘proposte concrete’ non ci riferiamo né a ‘sciocchezze’ di corridoio, come quando si disse che il Comune di Pescara non avrebbe pagato le tredicesime, né a ‘furbate’, come quando l’Udc ha firmato un emendamento con l’opposizione alla delibera Imu per ridurre l’aliquota sulle case invendute dei costruttori. Se però, dietro le recenti prese di posizione, si celano altre logiche politiche, anche in quel caso l’Udc svelasse subito le proprie carte nell’interesse esclusivo della città. Forse anche l’Udc dovrebbe rendersi conto che oggi la politica sta vivendo un periodo diverso, e certi ‘riti da dinosauri’ non hanno più senso, la gente non vuole più chiacchiere, vuole fatti concreti e mai comprenderebbe certe manovre di palazzo.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter