L’appello viene inquadrato nella situazione che stiamo vivendo: “L’emergenza sanitaria ha, purtroppo, tante sfaccettature: non è limitata all’esperienza drammatica della malattia, ma sottopone le famiglie a ben altre prove di resistenza. Le misure a sostegno dei lavoratori sono tutte indirizzate a categorie ben determinate: dagli imprenditori alle partite Iva passando per gli operatori commerciali, ma non tengono nella giusta considerazione quella zona d’ombra che in Italia pure esiste e che, mai come in questi giorni complessi e delicatissimi, sta soffrendo”.
“I nuovi poveri” così D’Alberto e De Sanctis definiscono tutti coloro per i quali chiedono l’intervento concreto del Presidente nazionale ANCI, manifestando nell’espressione il rischio che la situazione fa correre: “vedere peggiorare, in modo ancora più drammatico, uno stato di fragilità e di bisogno che già esisteva”. Per questo, sostengono ancora gli amministratori teramani “Troviamo il modo di far sentire la loro voce”.
Il ruolo dei Comuni, come referenti centrali e primari delle attese dei cittadini, spinge i due amministratori al dovere di “dare risposte concrete alle famiglie che già oggi non riescono a comprare generi alimentari di prima necessità”. Per questo, l’accorato appello: “Presidente, dobbiamo agire insieme e velocemente, perché il Governo metta in campo tutte le misure ordinarie e straordinarie per arginare questa situazione drammatica. Lo deve fare già in queste ore: domani sarà troppo tardi”.
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