Spazi inutilizzati alla stazione ferroviaria di Pescara, il Pd chiede di recuperare 17mila metri quadri

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PESCARA – I consiglieri provinciali del Pd, primo tra tutti il vice presidente del Consiglio Andrea Di Meo, hanno avanzato nuovamente alla Provincia, come era già avvenuto in passato la richiesta di recuperare i locali inutilizzati della stazione ferroviaria di Pescara. Ieri  la questione è approdata in Consiglio e il presidente dell’ente Guerino Testa ha risposto ad una interrogazione a firma dei rappresentanti del Pd che sollecitano “l’utilizzo di 17.000 metri quadri costruiti con i risparmi della comunità ma non valorizzati dagli attuali gestori” e quindi in “costante degrado”. Questi spazi, per il Pd, potrebbero essere recuperati, specie in considerazione del fatto che “nella nostra realtà operano circa 800 associazioni di volontariato, spesso in condizioni di estrema precarietà”. Di concerto con Testa  si è deciso, considerato che la Provincia di Pescara non ha competenze particolari in materia, di attivare contatti con il Comune del capoluogo adriatico e con tutti i soggetti interessati per individuare soluzioni che vadano nella direzione indicata dal Pd.
Nel corso della seduta di ieri è stata anche approvata all’unanimità dal Consiglio, presieduto da Giorgio De Luca, la mozione presentata dal consigliere Andrea Di Meo che impegna il presidente della giunta a mettere in atto tutte le iniziative necessarie affinché l’Anas rilevi la strada provinciale 60 e la strada regionale 539, attualmente gestite dalla Provincia. La prima collega Scafa-Lettomanoppello-Passolanciano e conduce al comprensorio sciistico Passolanciano-Majelletta, la seconda porta da Manoppello al Volto Santo: si tratta quindi di due arterie che portano a siti di interesse turistico regionale per cui – suggerisce Di Meo – potrebbero essere rilevate dall’Anas, come prevede la legge. Rassicurazioni a dare seguito al provvedimento sono arrivate sia dal presidente Testa che dall’assessore ai Lavori pubblici Roberto Ruggieri.

 

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