SPOLTORE (PE ) – Questa sera alle ore 22.15,in piazza D’Albenzio, William Zola proporrà“Tutto sparirà, il vento ci porterà”, ovvero la figura di Francesca da Rimini nella scrittura di Gabriele d’Annunzio.Nella ventottesima edizione di Spoltore Ensemble l’artista pescarese torna a deliziare il pubblico nella nuova veste di regista.
Zola nel 1983 nel visitare Spoltore rimane colpito dal fascino del borgo medievale e degli scorci panoramici di questa cittadina a pochi chilometri da Pescara, ma dotata di una serafica tranquillità sconosciuta alle grandi città. Gli balena allora nella mente l’idea di creare una città-palcoscenico sulla quale far muovere attori, danzatori e cabarettisti.
Nasce così, nell’ambito della Mostra mercato del vino, lo Spoltore Ensemble. Il progetto trova immediatamente l’appoggio dell’amministrazione comunale in quel tempo guidata da Mario Durini e dello scenografo Albano Paolinelli, ideatore del rosone ancora oggi logo dell’Ensemble. Gli inizi sono duri, ma il decollo è quasi immediato. Calcano il palco del Mammuth, ex mercato coperto convertito dallo stesso Zola a teatro per un decennio, i più grandi nomi della prosa: Piera Degli Esposti, Pamela Villoresi, Paola Borboni, Giuseppe Pampieri, Luigi De Filippo, Michele Placido, Giorgio Albertazzi e Valeria Moriconi. Zola galvanizza piazza D’Albenzio deputandola a ospitare il cabaret che si declina con artisti del calibro di Alessandro Bergonzoni, Francesca Reggiani, la Banda Osiris e Paolo Hendel. E poi sceglie la piazza del Convento per far aleggiare i danzatori dell’Ater balletto, Andrè De La Roche, Raffaele Paganini, Oriella Dorella e le compagnie più famose su scala nazionale.
Nel lavoro di Zola rivive la figura di Francesca da Rimini la cui immagine di eroina romantica fu consacrata dagli immortali versi di Dante Alighieri, nel V canto dell’Inferno:
Amor, c’ha nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi a vita ci spense!
Da lì partì Gabriele d’Annunzio per riscrivere e delineare la figura della sua Francesca da Rimini. Agli scritti del Vate guarda lo spettacolo di William Zola . Il testo è costruito sia sulla tragedia Francesca da Rimini sia sul libretto musicale omonimo che lo stesso d’Annunzio elaborò per l’opera lirica dell’allievo di Mascagni, Riccardo Zandonai, messa in scena la prima volta il 19 febbraio 1914.
In entrambi i lavori la figura della figlia del signore di Ravenna, Guido Da Polenta, rivive con il suo carico di sensualità ed erotismo, vibrante di forza melodrammatica. E così sarà la Francesca di Zola.
Il progetto drammaturgico di Fabiola Ortolano sarà affidato il 21 agosto all’interpretazione di: Lorenza Sorino (Francesca), Valentina Serra (Samaritana), Marco Paparella (Ostasio), Silvano Torrieri (Giovanni Lo Sciancato), Matteo Febo (Paolo il Bello) e Marcello Sacerdote (Malatestino Dall’Occhio). L’impianto scenografico è di Davide Fragassi.