SPOLTORE – Fonte Grande e Fonte Barco tornano a splendere in occasione della bella stagione. Il sindaco Chiara Trulli si è congratulato con gli operai che hanno svolto il lavoro: “grazie al nostro meraviglioso personale della Spoltore Servizi che ci aiuta a preservare la bellezza del nostro patrimonio culturale”.
L’area della Fonte Barco contiene al suo interno una delle fontane storiche che hanno consentito l’insediamento e lo sviluppo dell’abitato di Spoltore. E’ una fonte antichissima, e la sua monumentalità e la cura posta nella decorazione con mattoni a bicromia in rosso e giallo lascia intendere che avesse un’importanza ben oltre quella di una fontana rurale. Le nicchie ripristinate dopo uno degli ultimi restauri testimoniano la natura religiosa delle decorazioni. I punti d’acqua erano sacri perché dividevano l’inizio della vita dal regno dei morti. Questa è la ragione per cui le ninfe presidiavano le fonti, ed evitavano così a chi le visitava i pericoli che potevano arrivare dall’aldilà.
Entrambi sono i luoghi dove fino ai primi del ‘900 le donne venivano per il bucato: Barco significa sosta, infatti in quest’area si praticava la piccola transumanza verso i pascoli. Le pecore, tosando i prati, avevano una funzione nel trattamento del bucato: stendendo i panni ancora bagnati sull’erba, le donne dell’epoca sfruttavano la fotosintesi clorofilliana creando una sorta di tenda ossigeno. L’ossigeno, assieme al sole, sbiancava e disinfettava i panni. Al tempo la cura della dote, cioè il lavaggio e la cura della biancheria, veniva effettuato poche volte l’anno, a seconda della distanza delle famiglie dall’acqua. Luoghi come la Fonte Barco e la Fonte Grande, dunque, erano particolarmente importanti.