I materiali abbandonati, per una quantità complessiva di diverse centinaia di metri cubi, provenivano in parte dall’attività di impresa, ormai cessata, di produzione di conglomerati cementizi svolta in passato dal predetto soggetto, nonchè dall’attività di altri cantieri. I coniugi sono stati così denunciati a piede libero per violazione alle norme del Testo unico ambientale.
La Guardia Costiera ha inoltre concentrato la propria attenzione sui depuratori degli insediamenti abitativi e industriali. Un capillare controllo del territorio complesso e gravoso, considerato l’immenso reticolo di fiumi, torrenti e fossi abruzzesi, con tratti spesso difficilmente raggiungibili e lontani dalle aree urbanizzate.
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