Pare che fosse la nonna paterna, figlia di cacciatori, a possedere l’arte della cucina e per questo abilissima soprattutto con la cacciagione. Il giovane fu mandato, grazie ai soldi inviati dal padre dagli Stati Uniti, a studiare l’arte culinaria prima a Napoli e poi a Roma. “Frank” decise poi di emigrare per gli Stati Uniti e giunse ad “Ellis Island” nel 1921. Stabilì la sua residenza a Boston nel Massachusetts. All’inizio lavorò in piccoli ristoranti ma poi, nel 1936, fu notato da uno dei responsabili del “mitico” “Ritz Carlton Hotel”.
Un provino bastò a convincere, la proprietà del “Ritz Carlton Hotel”, sulle qualità del cuoco di Villa Santa Maria. All’inizio fu assunto come “secondo” ma, non dopo non molto, divenne lui lo Chef. La sua cucina fu apprezzata dai più noti tra politici, attori e sportivi del tempo. Sposò, nell’ottobre del 1927, la compaesana Lucia “Lucy” Di Sciullo. La coppia ebbe tre figli: Assunta “Tina”, Anthony e Eugene. Risiedeva ad Hyde Park quartiere a sud della città di Boston. Francesco “Frank” Finamore morì in Massachusetts nel settembre del 1982.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
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