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Storia dell’Adriatica basket: i problemi di ieri e di oggi …

da Davide Luciani

I PROBLEMI – Ecco, vediamo quindi di entrare nel merito dei problemi che una società fondata ex novo ha dovuto affrontare come la mancanza di un centro di allenamento adeguato. Prosegue Toletti:

A tutt’oggi allenarci è difficoltoso. Molto spesso i nostri allenamenti si svolgono dalle 18:30 alle 20:30 di sera, presso il Palaelettra o presso la palestra dell’Istituto Aterno, se non addirittura dalle 20:30 alle 22:00, presso L’Istituto Manthoné, di recente. Questi orari fanno sì che le ragazze che vengono da fuori, tornino a casa con il treno o in auto anche oltre le 23. Talvolta devono saltare delle sedute. Molto spesso alcune sono rimaste a dormire da compagne di squadra di Pescara, altre volte siamo stati noi dirigenti a riaccompagnarle a casa. Il tutto in nome dell’amore per il basket e per le nostre Tigrotte.

Ma come possono delle atlete di una squadra allenarsi nella palestra di una scuola?

E’ possibile grazie ad un accordo tra Fip e Centro Sportivo Italiano.

Nel 2006 infatti fu stipulata una convenzione tra Fip e Centro Sportivo italiano ( Csi ) in base al quale

La Federazione si adopererà particolarmente a curare l’attività sportiva secondo i compiti istituzionali individuati dal CONI (ovvero disciplinare l’attività sportiva nazionale e internazionale di valore tecnico assoluto, promuovere quelle attività direttamente connesse con questa funzione e finalizzate all’addestramento specifico ed alla specializzazione) e il CSI a sviluppare prevalentemente, anche se non in forma esclusiva, l’attività promozionale ed amatoriale (ancorché con modalità agonistiche), con finalità associative, formative, sociali e ricreative, per tutti e per ogni età, conforme al concetto di Sport per tutti.

Precisa a riguardo il nostro interlocutore:

… Ritengo che la svolta normativa ci sia stata in una delle Finanziarie tra il 2003 e il 2005. Lo stesso Ministero della Pubblica istruzione, recependo in pieno le norme contenute nella legge predetta, emanò direttive precise circa l’utilizzo pomeridiano delle palestre scolastiche, qualora non utilizzate già dalla scuola per attività dirette, con l’indicazione di locarle prioritariamente ad associazioni sportive dilettantistiche come, ad esempio, la nostra …

Tutto questo ha aperto la strada all’utilizzo delle palestre scolastiche da parte di tante società, ma il problema della carenza dì adeguata impiantistica sportiva non poteva risolversi così, data da una parte l’enormità delle richieste delle società sportive e, dall’altra, l’esiguità delle strutture nell’intera provincia e soprattutto in un comune a così alta densità sportiva come Pescara. Inoltre non poche sono state le resistenze dei singoli istituti, sia per problemi di personale da tenere a scuola spesso fino a tarda sera, sia per carenze strutturali.

Prosegue il Sig. Toletti:

Nel nostro caso, nel 2006, fu la lungimiranza del Preside di allora, il Prof. Eliseo Marrone, a capo dell’istituto dalla sua fondazione fin dal 1987, insieme alla fiducia da lui riposta in me, a fare il miracolo. Ci eravamo conosciuti proprio nel 1987, l’anno in cui nasceva l’Aterno, allora con il nome interlocutorio di “III Istituto”, lo stesso anno in cui aveva avuto inizio anche la mie carriera di professore. Il basket venne molti anni dopo, dopo anni di successi in attività didattiche spesso all’avanguardia nazionale … Quando proposi nel 2006 al mio Preside di ristrutturare con canestri di alta qualità la palestra, tracciando il campo a misura regolamentare, al fine di ottenere (cosa non comune a Pescara) l’omologazione del campo dalla FIP per le attività giovanili, incontrai subito il suo assenso e per Adriatica fu una vera e propria svolta. Poteva contare su una palestra in orari comodi e su un campo di gioco “proprio”. Il campo fu infatto omologato.

In pratica l’Aterno, da allora, previo pagamento di un canone scontato mette a disposizione la palestra dove far allenare l’Adriatica e contemporaneamente la società (nella persona del Signor Toletti, professore di economia aziendale nella stessa scuola) si impegna in attività scolastiche sportive e a far svolgere attività sportiva gratuitamente agli alunni della scuola.

Tuttavia la situazione non è comunque tutta rose e fiori dato che la palestra non presenta il massimo dei comfort.

Effettivamente, le istituzioni dovrebbero far qualcosa per migliorare la situazione delle strutture di basket presenti. Senza voler alzare polemiche va detto che le nostre atlete non possono farsi la doccia, dato che negli spogliatoi non c’è acqua calda, in quanto la Provincia che ha potere in merito non ritiene prioritario un intervento in tal senso. Questo obbliga le ragazze a tornare sudate a casa.

Quella del signor Toletti, più che una denuncia è una richiesta d’aiuto non solo a nome della sua squadra, ma anche delle altre società abruzzesi sia maschili che femminili. E’ a tutti chiaro infatti, che se in Abruzzo, ci sono società che portano agli altari della cronaca il nome della loro regione, sarebbe giusto che istituzioni, politici o chi di dovere, cercasse loro di dare una mano, affinché questi trionfi possano perpetuarsi. Servirebbe dunque una maggior attenzione da parte delle istituzioni, anche per permettere a chi ama questo sport di poterlo praticare al meglio.

Torniamo ora al nostro racconto.

l’Adriatica Basket Pescara, dunque è riuscita, dopo i tre anni a Francavilla, ad integrare il gruppo originario e a creare in poco più di un anno, già a fine 2006, un collettivo di ragazze capace di arrivare al successo. Il tutto grazie ad un forte spirito aggregativo che da subito ha unito la società, le atlete e le loro famiglie.

Eppure la società non è stata creata solo per raggiungere successi, bensì anche per altre ragioni.

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