NOCCIANO – Vincenzo MAPEI nacque a Nocciano, oggi provincia di Pescara, nel 1806 da Domenico e Marianna Scurci. Vincenzo sposò Carolina Carli (di tre anni più giovane) che gli diede numerosi figli (Pietro Domenico (1835); le gemelle Mariantonia e Rachele (1839); Eleonora (1839); Filomena Maria (1843); Maria (1844); e infine con parto trigemino Antonia, Francesca e Rachele (1847). Vincenzo fu avvocato (“dottor di legge”), agronomo, esperto bachicoltore e imprenditore tessile (era proprietario di una gualchiera – macchinario di epoca preindustriale usato per lo più nella manifattura laniera).
Possedeva anche un “molino a grano”. A Nocciano fondò una allevamento di bachi da seta con annessa filanda. Nel 1861 scrisse “Attualità dei bachi da seta”. Collaborò con la importante rivista “Il Bacofilo Italiano” scrivendo importanti articoli e opuscoli: “ Della epizoozia dei bachi da seta conosciuta con il nome di gattine” ( scriveva, tra l’altro, allorquando il baco è colpito dal male si mostra disgustato della foglia , si tira alle sponde del graticcio, è malinconico, non mangia, si rimpicciolisce), “Sulla necessità e sulla maniera di purificare l’aria delle bigattiere. Avvertimenti”,”Sulle malattie dé bachi da seta. Sul modo di scalvare i gelsi tolto dal Coltivatore”. Sempre il “Il Bacofilo Italiano” lo definì “ Il chiarissimo nostro collaboratore e distinto baconomo signor Vincenzo Mapei”.
Collaborò a lungo anche con la “Rivista Agronomica” di Napoli (“Bacherie a colonie o modo d’allevare i bachi”). Nel 1857 pubblicò “Ricordi sull’industria della seta” (l’Intendente della Real Socierà Economica, Cav. Salvatore Mandarini, ne sollecitava la diffusione perché “trattandosi di cognizioni sopra un’industria di tanta importanza in tutto il Reame”). Nel 1864 pubblicò sulla rivista “La Sericultura – Rivista Universale dei progressi dell’industria serica” l’importante articolo: “L’albero del gelso ed il baco da seta”.
Su “L’Italia agricola industriale” nel 1867 si leggeva: “io preferisco il sistema del dottissimo e benemerito Vincenzo Mapei ritenuto così anche dallo stesso francese Duseigneur”(di Lione , antico allievo della Scuola politecnica ed autore di lavori rimarcabili sui bozzoli e sulla seta , sue ricerche su baco da seta del Vernis del Giappone). Mapei offrì un notevole contributo di conoscenza alla lotta contro l’epizoozie dei bachi da seta. Su “Eremi, Castelli, Santuari & Sapori d’Abruzzo” di Cristiano Vignali si legge”: Per suo merito la produzione di pregiati tessuti serici della filanda Mapei vinse un premio all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1856. Egli fu anche l’autore di un manuale Cenni per facilitare la trattura della seta, Chieti, Del Vecchio, 1856”.
Il Cavalier Vincenzo Mapei morì a Nocciono, nel “rione piazza del Popolo”, il 29 ottobre del 1869. L’atto fu registrato dinanzi all’allora segretario Vincenzo De Florentiis e uno dei testimoni fu Domenico Michetti (figlio di Francesco) suo devoto “domestico”. L’attività fu poi portata avanti, assai egregiamente, dal figlio Pietro Domenico Mapei (nato a Catignano il 10 novembre del 1835 – morto a Nocciano il 13 luglio del 1899).
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”