All’incontro hanno partecipato infermieri, ematologi, chirurghi vascolari, anestesisti rianimatori e medici di medicina generale
All’incontro hanno partecipato infermieri, ematologi, chirurghi vascolari, anestesisti rianimatori e medici di medicina generale
AVEZZANO – Nuove prospettive, nuove sinergie tra professionisti preparati e competenti, per congiungere ospedale e territorio. È stato un successo il Congresso organizzato ad Avezzano, a cui hanno partecipato infermieri e medici che operano nell’ematologia, nella chirurgia vascolare, in anestesia, rianimazione e medicina generale.
Ad accogliere i partecipanti, arrivati anche da fuori regione, è stata la presidente Anastasia Fusco, referente Ivas per l’Abruzzo, da qualche mese anche docente in un master universitario che permetterà ai discenti di formarsi con esercitazioni pratiche.
Parola chiave del Congresso, il quarto organizzato nella Marsica sul tema, è stata: formazione. “Formazione sul campo, che riguarda sia la valutazione della scelta del dispositivo, l’impianto”, spiega la presidente del Congresso Fusco, “e la prevenzione delle complicanze dell’accesso vascolare”.
Nelle due giornate formative si è tornati a fare il punto proprio sulle difficili condizioni in cui spesso gli operatori sanitari si trovano ad intervenire e proprio per questo quello degli accessi vascolari dovrebbe essere un argomento di discussione e confronto continui.
Alla luce del fatto che in circa tre anni, così come dimostrato da uno studio, sono 15mila le prestazioni intra ed extra ospedaliere legate agli accessi vascolari. È un numero significativo, che dimostra chiaramente quanto sia necessaria la formazione per far sì che l’utilizzo ottimale dei dispositivi garantisca al paziente sicurezza e prestazioni di eccellenza.
A sottolineare quanto spesso sia difficile operare su pazienti in ambienti e circostanze estreme, è intervenuto il professor Pierfrancesco Fusco, direttore del reparto di anestesia, rianimazione e terapia del dolore dell’ospedale di Avezzano. Nella sua relazione anche immagini e video dei servizi sulle rocce del Gran Sasso, dove stabilizzare il paziente diventa davvero difficile e durante calamità naturali come il terremoto. Ancor di più se non si ha preparazione in materia.
Tra gli altri, per parlare della necessità di visite e interventi domiciliari, anche il professore Luciano Mutti, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, il quale, dall’entrata in servizio lavora all’omogeneità del lavoro dei suoi professionisti.
L’obiettivo dei Congressi organizzati sul territorio aperti a tanti operatori del settore, rimane lavorare alla realizzazione di nuove sinergie attraverso una standardizzazione delle procedure di accesso vascolare, con lo scopo di prevenire tutte le complicanze legate alla scelta, l’impianto e gestione dell’accesso vascolare, sia all’interno della struttura ospedaliera, sia del territorio. Come sottolineato da Pasquale Aprea, vice presidente Ivas, Giacomo Morano, ex presidente Ivas e il collega professore Baudolino Mussa.
Il plauso per l’organizzazione del popolato evento è arrivato anche dai rappresentanti istituzionali della Regione Abruzzo. A portare il saluto l’assessore regionale Mario Quaglieri, medico che opera spesso in condizione di emergenza che ha ricordato il valore di una professionalità specializzata e il consigliere Massimo Verrecchia che ha posto l’attenzione sull’importanza del collegamento tra l’istituzione e gli operatori soprattutto in tema di sanità.