PESCARA – Venerdì 14 aprile alle ore 21.00 presso il Teatro Giovanni Paolo II di via Cavour a Pescara, all’interno della rassegna “S.E.I. a Teatro”, diretta da Milo Vallone ed organizzata con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, andrà in scena “Sulla lunga linea di fuoco”, per la regia di Federica Vicino; l’ultimo dei sei spettacoli previsti in cartellone
Sulla lunga linea di fuoco è una performance teatrale con musica e canzoni dal vivo, che racconta le storie di quegli eroi che combatterono, ognuno a suo modo, in nome della libertà e della pace, nell’autunno del 1943 lungo la Linea Gustav, sul fiume Sangro, in Abruzzo. Lo spettacolo parte dall’eroico sacrificio dei Martiri Ottobrini di Lanciano, per arrivare alla nascita della Brigata Maiella.
La partecipazione allo spettacolo, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, prevede l’ingresso libero.
Dichiarazione dell’Assessore alla Cultura Maria Rita Carota: “L’Assessorato alla cultura ha sostenuto convintamente questa iniziativa, rivolta a tutta la cittadinanza ed in particolare agli alunni delle scuole cittadine. Sono stati portati in scena spettacoli, come il prossimo che hanno rievocato particolari momenti storici e tematiche sociali riguardanti l’Abruzzo e l’Italia, testi di grandi autori abruzzesi e non ed intendiamo favorire al massimo il coinvolgimento del pubblico, per l’alto valore culturale, storico e sociale che riescono a garantire tali iniziative”.
L’appuntamento è dunque per venerdì 10 marzo alle ore 21, presso il Teatro Madonna del Rosario.
Per informazioni: 085 45 49 2 49 – 348 71 27 076 – info@tamtamcom.com
La Trama
Siamo nell’autunno del 1943, durante il secondo Conflitto Mondiale. Subito dopo la firma dell’Armistizio, l’Abruzzo si ritrova catapultato in quello che forse è il momento più buio e drammatico della guerra: l’avanzata delle truppe alleate, che da sud risalgono verso nord per liberare la penisola dal nazifascismo, si arresta quasi inspiegabilmente sulla Linea Gustav. Il fronte si attesta lungo un asse che dal Tirreno giunge fino alla costa adriatica, passando per le zone interne della provincia di Chieti (Casoli, Gessopalena, Torricella Peligna), arrivando fin sulla costa, a Ortona. A nord sono attestate le truppe i tedesche, comandate dallo spietato generale Kesserling; a sud ci sono gli alleati (inglesi, americani, ma anche contingenti polacchi e neozelandesi), agli ordini del generale Montgomery. In mezzo si sviluppa l’epopea della popolazione civile, vessata e oppressa dai soldati nazisti, che compiono, nei mesi fra l’autunno del ’43 e l’inizio del ‘44, alcuni fra le stragi e gli eccidi più atroci: dalla strage dei Martiri Ottobrini di Lanciano, all’eccidio dei Limmari (a Pietransieri), fino ad arrivare (nel mese di gennaio del ‘44) all’orribile eccidio di Sant’Agata di Gessopalena.
La reazione della popolazione civile, però, in Abruzzo non si fa attendere. Subito dopo la barbara uccisione di Trentino La Barba (il più noto dei Martiri Ottobrini lancianesi), iniziano a strutturarsi gruppi di giovani pronti al sacrificio pur di cacciare l’invasore tedesco: l’unica risposta possibile è la resistenza. Di lì a poco proprio nella zona di Gessopalena, Casoli e Torricella Peligna vedrà la luce la più nota delle brigate partigiane abruzzesi, la Brigata Maiella. Con musica e canzoni dal vivo, che ripropongono alcuni dei brani più famosi della Resistenza, arrangiati e rivisitati in chiave etnomusicologica ed eseguiti dal m° Francesco Marranzino, lo spettacolo “Sulla lunga linea di fuoco” propone una galleria di personaggi che raccontano la loro storia in un lungo e suggestivo flashback: Trentino La Barba, il vice comandante della Brigata Maiella Domenico Troilo, il giovane partigiano ebreo sulmonese Oscar Fuà e la sua amatissima sorella Giuseppina. Su tutti aleggia l’eco della memoria, in bilico fra passato e futuro.
Note di regia
“Sulla lunga linea di fuoco” non è solo una performance teatrale: è un’operazione culturale, studiata nel dettaglio, attraverso l’articolazione di un linguaggio costruito ad hoc. Si tratta di un esperimento di “dialogo peer-to-peer” fra giovani, nell’ottica della cooperative-learning: i personaggi storici di cui nello spettacolo si raccontano le vicende erano giovani di età compresa fra i 17 e i 22 anni; gli attori della compagnia Officine Solidali Teatro (che è una compagnia under 35) sono tutti giovani; e lo spettacolo è pensato principalmente come un’opera destinata a un pubblico di giovani, in particolare agli studenti delle scuole medie e superiori. Perché la Memoria ha un senso, se la si consegna ai giovani.
Lo spettacolo, incluso nella rassegna “S.E.I. a Teatro” si terrà nelle seguenti repliche: venerdì 14 aprile ‘23, alle ore 10.15 e alle 21.00. Presso il Teatro Giovanni Paolo II (c/o Madonna del Rosario, via Cavour Pescara)