Sulla Sanità abruzzese la risposta di Rapino a Febbo

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Marco Rapino segretario regionale del Partito Democratico, replica con tono risentito al nuovo attacco del consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo all’assessore alla sanità Silvio Paolucci.Di seguito la sua nota:

“L’assessore alla sanità Silvio Paolucci, sta mettendo ordine in un settore dove la legge era quella del Far West. Il suo progetto di riordino della sanità che ha come obiettivo i tagli agli sprechi e alle inefficienze, alla eliminazione dei ricatti politici e delle rendite di posizione, non piace al consigliere di Forza Italia Mauro Febbo che cerca in ogni modo di rilanciare polemiche e accuse campate in aria. Febbo si dice addirittura “sconcertato” ma il vero sconcerto arriva dalle sue affermazioni, approssimative e infondate. In questi decenni di cattiva politica Febbo è stato un assoluto campione di protagonismo, di leggi fatte male e di insuccessi. Lo dimostra la crisi senza fine del suo partito, della sua politica, del suo ruolo. Oggi si trova costretto a inscenare tempeste in un bicchiere d’acqua, sperando che qualcuno nella confusione gli dia credito. Come Pd constatiamo, ancora una volta che Febbo, pur di racimolare qualche consenso, si avventuri su ragionamenti che meriterebbero riflessioni serie, attendente, e non le solite bordate da comari sul ballatoio. Provi a riflettere se può come si è arrivati alla crisi della sanità in Abruzzo e in particolare nella sua città, Chieti, quali sono state le sue responsabilità, e le debolezze del suo partito Forza Italia”, osserva Rapino, “Quali le scelte, le troppe troppe scelte sbagliate fatte dal centrodestra, rifletta sui periodi bui che hanno portato l’intero sistema sanitario ad una crisi così profonda che solo, davvero, la buona volontà della giunta D’Alfonso, dell’assessore Paolucci in prima persona stanno ridando una speranza di un cambiamento positivo. Febbo infarcisce le sue note polemiche di interrogativi ed inesattezze”, prosegue il segretario del Pd, “troppo comodo per un uomo politico che ha gestito pesanti responsabilità senza aver mosso un dito a favore della sua città, quando il sistema sanitario si inabissava nei debiti e nella caduta del suo ruolo di tutela efficiente della salute pubblica. Forse il consigliere di Forza Italia dimentica, volutamente, come sia accaduto tutto questo. Si erge a moralista, solleva quesiti tecnici, chiede con studiata veemenza, risposte. Le risposte le cerchi nella sua casa politica, in particolare a Chieti, in quegli ambienti elettorali che lo hanno eletto e sostenuto il centrodestra. Faccia un poco di autocritica, solo un poco, che il Pd sarà sempre pronto in virtù del suo ruolo istituzionale a collaborare se, finalmente Febbo sarà in grado di formulare proposte, idee innovative a favore dei cittadini che chiedono una sanità migliore. Siamo pronti alla sfida per le cose migliori, come dare più efficienza agli ospedali, come rendere il privato alleato della sanità pubblica e non in competizione, quella competizione distorta che ha creato tanti danni all’Abruzzo. Febbo rifletta sul passato, poi quando vuole siamo pronti al dialogo per disegnare il futuro della sanità regionale, nel bene dei cittadini e non non delle fazioni che hanno dilaniato la sanità e la pazienza dei cittadini”.

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