Sostituita l’effige con la propria, aveva utilizzato il documento pulito per vendere gli oggetti rubati ai compro oro locali e trarne profitto. Grazie a un lavoro minuzioso gli investigatori, anche in base alle denunce ricevute negli ultimi anni, hanno individuato le potenziali vittime. Ognuna di loro è stata convocata per procedere all’individuazione dei preziosi consegnati ai compro oro dall’indagato, avendo 12 riscontri positivi.
Pur non essendo riusciti a far rientrare nel legittimo possesso dei proprietari gran parte dei beni rubati, nel frattempo portati a fusione, si è riusciti a dare comunque un volto all’autore di un reato ritenuto particolarmente odioso. L’arrestato è ora detenuto nel carcere di Avezzano.
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