CHIETI – Alcuni giorni orsono, il mio occhio si è soffermato su dei riflessi di luce che provenivano da una lastra metallica posizionata sopra un arredo con fioriere, all’inizio della scalinata che conduce al quartiere di Porta Pescara (Chieti).
Ho notato che la lastra era intagliata e con attenzione ho cercato di leggere, ma la frase era purtroppo illeggibile. Con puntiglio, ho scattato diverse foto che ingrandite mi hanno rivelato questa frase: “A voi dunque Patria mia cara, Reina dell’una, e l’altra Prouincia dell’Abruzzo, nobil seggio della terra, bellezza della natura, madre feconda d’Heroi, in ogni parte mirabile. Di sito vaga, di virtù fiorita, d’ogni bene abbondante; à voi, che frà l’altre Città sembrate come frà i metalli l’oro, tra le gemme il piropo, tra fiori la rosa, tra le stelle la Luna, e frà i pianeti il Sole, che splende e fiammeggia senz’altro lume, à voi dico, che dalle vetuste ceneri di Theti prendeste, & ancora ritenete il venerando nome; Offero, e consacro questa mia presente opera…”
Ho chiesto a diversi cittadini se ne erano a conoscenza, se avevano visto questa lastra, se avevano capito il suo significato. Nessuno se ne era accorto. Ho fatto le ricerche, ho pubblicato un post su facebook chiedendo notizie al sindaco, nessuna risposta. Il giornalista Mario D’alessandro, però, ha risolto l’arcano!
La frase riprodotta su questa lastra metallica è inserita nella dedica dell’Autore, GIROLAMO NICOLINO, nel suo libro
“HISTORIA
DELLA
CITTA DI CHIETI
Metropoli delle Provincie d’Abruzzo.
Divisa in Tre Libri.
Ne’ quali si fa mentione della sua antichità, e fundatione,
de’ suoi Huomini Illustri in Santità di vita, nelle letere e
nell’armi, della sua Religione, delle vite de’ suoi Ve-
scoui, & Arcivescoui, delle sue Chiese, e Mona-
sterij con l’inscrittioni, & epitaffi, che vi
sono, & altre opere pie, che vi si fanno.
La frase citata inizia dal secondo rigo della pagina 3, (non numerata) e seguita con un invito rivolto, nella pagina successiva, Al Benigno Lettore.
Nel corso dei lavori del nuovo arredo urbano, realizzati da un gruppo di architetti su commissione del Comune di Chieti, in Via Porta Pescara, evidentemente non perfetti conoscitori delle regole in materia di iscrizioni pubbliche, non hanno evidenziato la fonte. Eppure Girolamo Nicolino è stato un illustre cittadino, nato a Chieti il 23 gennaio del 1604 ed ivi morto dopo agonia il 5 ottobre del 1665, accoltellato varie volte, mentre tornava a casa, appena uscito dalla chiesa di San Francesco al Corso di Chieti. Fu uno storico, un giurista, sindaco ed assessore della città. Pubblicò diversi libri.
Si darà onore a questo cittadino nel sistemare la disattenzione?
(a cura di Luciano Pellegrini)