il primo dei suoi tre figli, un bambino di nove anni, soffre di tetraparesi spastica, un male che non gli permette di muoversi correttamente e che gli procura dolori e senso di stanchezza, oltre ad averlo costretto, dall’età di sei mesi, a costanti e costose cure riabilitative.
In seguito ad un taglio dei fondi operato dal governo centrale alla sanità locale, gli è stata ridotta una parte delle cure.
Ciò ha causato un peggioramento delle sue condizioni di salute, con dolori e senso di affaticamento.
I medici hanno disgnosticato dei possibili miglioramenti, osservando tutte le cure di natura prettamente riabilitativa.
La ginnastica posturale, sensoriale e neuromotoria, infatti, gli permette di tenere in funzione al meglio tendini e muscoli.
Nonostante questo le cure gli sono state ridotte, ed ha dovuto rinunciare, a causa dell’elevato costo, all’ippoterapia, (terapia motoria con l’ausilio di cavalli), e all’idrochinesi (che produce miglioramenti tramite il movimento in acqua).
Non ha diritto all’accompagnamento degli operatori sanitari, e ciò comporta dei disagi alla madre, che in determinate ore del giorno è al lavoro e non può ovviare personalmente al trasporto.
Walter Caporale: “Abbiamo inviato un esposto al presidente della giunta regionale Gianni Chiodi e all’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni richiedendo un intervento urgente”.
Maria Rosa Di Matteo, la madre del bambino: “Le istituzioni non possono negare il loro intervento, è evidente che il caso del mio bambino è uno di quelli che hanno la priorità nell’ambito degli interventi della sanità pubblica.
Non voglio essere costretta a ricorrere a gesti estremi, nè voglio essere costretta ad emigrare in un altro paese dove avremmo un maggiore ausilio.
Mio figlio ha diritto a curarsi e se ci sono dei tagli questi non devono certo essere applicati a tali casistiche”.
In un incontro casuale avuto con alcuni esponenti della maggioranza, Caporale ha ricevuto solidarietà per l’iniziativa da diversi consiglieri, tra cui Nicoletta Verì che si è mostrata d’accordo che sul fatto che il budget della sanità regionale deve dare la precedenza ai casi più gravi, in cui la tetraparesi spastica rientra.
Andrea Russo