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Tar Pescara, evitata la chiusura: i commenti

da Redazione

PESCARA – Nella seduta di ieri del Consiglio dei Ministri  grazie ad una norma introdotta e votata  la sezione distaccata del Tribunale Amministrativo di Pescara rimarrà operativa. Scongiurato dunque il rischio smantellamento paventato nei mesi scorsi, la sezione del Tar continuerà  a garantire  un servizio  importante per il territorio. La notizia è stata accolta con soddisfazione da coloro hanno dato vita ad una proficua mobilitazione trasversale. Riportiamo alcuni commenti all’esito positivo della vicenda.

Chiavaroli (Ap): Tar di Pescara è salvo

Il Tar di Pescara è salvo. Ieri, infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato la norma che ne evita la chiusura. Si tratta di un importante risultato raggiunto, il cui merito va ascritto al governo ed al ministro Boschi, che con grande sensibilità hanno ascoltato e compreso le ragioni di un territorio ed in particolare dei cittadini e dei professionisti abruzzesi da me quotidianamente rappresentate. Proprio loro, appunto, sarebbero stati pesantemente penalizzati dalla chiusura di una sede particolarmente strategica per la sua centralità territoriale”. Lo dichiara la vicepresidente del gruppo al Senato di Area popolare Ncd-Udc, Federica Chiavaroli

Tar Pescara: D’Incecco (Pd), “la sede è salva, chiusura scongiurata”

PESCARA – “La decisione del Governo Renzi di salvare la Sezione staccata di Pescara del Tar Abruzzo consentirà di continuare a garantire servizi essenziali sul territorio e di tutelare i diritti dei cittadini, delle imprese e delle amministrazioni”. Lo dichiara la deputata del Pd, Vittoria D’Incecco, che esprime soddisfazione per il via libera da parte del Consiglio dei Ministri alla norma che mette la parola fine alla vicenda relativa alla paventata chiusura del Tribunale amministrativo pescarese. “La soppressione della sede staccata di Pescara – prosegue la parlamentare – sarebbe stata inutile e dannosa per la comunità abruzzese. Il Tribunale amministrativo pescarese ha sempre garantito un’alta produttività e contribuito ad elevare l’efficienza della giustizia amministrativa abruzzese. La sua chiusura, quindi, avrebbe influito negativamente sull’andamento della definizione delle controversie e non avrebbe diminuito le spese. Esprimo dunque il mio più vivo compiacimento per questo tanto atteso risultato che consente di mantenere operativo un indispensabile presidio di giustizia al servizio dei cittadini e – conclude l’on. D’Incecco – di garantire la serenità del lavoro quotidiano che svolgono i professionisti della giustizia

Melilla (Sel) SI SALVA LA SEZIONE STACCATA DEL TAR DI PESCARA

Dichiara il deputato SEL, Gianni Melilla:

“Il Governo ha preso finalmente atto della irragionevolezza della soppressione della sezione staccata del TAR di Pescara. In modo pervicace si voleva andare avanti a tutti i costi respingendo ogni atto volto a rivedere questa decisione assurda, assunta un anno fa. Le obiezioni maturate non solo a livello politico e istituzionale ( Comune Pescara, Regione Abruzzo, Università D’Annunzio), ma anche tra gli operatori dellla giustizia amministrativa ( ordine avvocati Pescara, magistrati, personale del Tar di Pescara ) hanno consentito questa correzione di rotta nata da un errore della maggioranza di governo (PD NCD Scelta civica ) che aveva votato quel provvedimento. Bene dunque il ravvedimento operoso della Governo, agevolato dall’azione di vari parlamentari pescaresi della maggioranza e dell’opposizione. Esprimo piena soddisfazione per questo risultato.”

Il sindaco Alessandrini : “Un risultato positivo per la comunità, ottenuto con una mobilitazione costante, trasversale e convincente”

“E’ di queste ore la notizia della decisione governativa di mantenere la sede distaccata del Tar di Pescara. Da sindaco non posso che esprimere la massima soddisfazione per l’esito di una mobilitazione che è stata continua, forte e trasversale, condivisa con tutti coloro che si sono uniti a noi nel produrre un risultato che andasse nel senso opposto a quello inizialmente prospettato. Diverse sono state le istanze di cui il Comune si è fatto interprete per arrivare a tale traguardo, a partire dalla Regione, ad arrivare al Governo e ai vertici del Csm a cui abbiamo chiesto supporto perché la sede restasse. Il mantenimento della sede è un vantaggio per la comunità, alla luce anche dei dati concreti e studi scientifici compiuti dall’Università d’Annunzio circa la collocazione geografica, il carico di lavoro e l’organizzazione degli uffici pescaresi che abbiamo sottoposto al vaglio governativo e che danno anche il senso dell’efficienza del Tar Pescara la cui soppressione avrebbe determinato solo un aumento dei costi e dei sacrifici per la collettività, senza apprezzabili vantaggi in termini di risparmi di spesa e di efficacia del servizio, come in un primo momento ipotizzato a fronte della razionalizzazione.Siamo felici che queste motivazioni e l’unione abbiano prodotto una decisione attesa, auspicata e finalmente vicina agli interessi delle istituzioni e comunità locali”.

D’Ignazio (Ncd): “Tar Pescara salvo, merito della senatrice Chiavaroli”

Mi complimento vivamente con la senatrice Federica Chiavaroli per l’importante risultato ottenuto per l’Abruzzo, grazie all’approvazione del Consiglio dei Ministri di una norma che consente di salvare il Tar di Pescara, avvenuta nella serata di ieri. Questo successo è la dimostrazione lampante che nell’attività politica l’impegno e la determinazione devono essere abbinati ad una sana apertura al dialogo ed all’arte della mediazione per conseguire risultati rilevanti e far valere realmente le istanze del proprio territorio”. Lo dichiara Giorgio D’Ignazio, Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale dell’Abruzzo e capogruppo del Nuovo Centrodestra.

Assessora Marchegiani su Tar Pescara: “Riconosciuto un corale impegno per il riconoscimento del principio di democrazia insito nel mantenimento della sede”

“La scongiurata chiusura del Tar Abruzzo – sezione staccata di Pescara, decisa nell’ultimo Consiglio dei Ministri, non coglie di sorpresa chi, da sempre, lavora ad un progetto di unità della regione, nel rispetto delle regole politiche e sociali. Quando si è iniziato a discutere sulla possibile chiusura dell’ufficio giudiziario pescarese, molti hanno sventolato la bandiera del campanilismo, dietro la quale ci si ripara ogni qualvolta non si vuole affrontare un problema per quello che è.

Il Governo, fortunatamente, ha deciso diversamente; ha ritenuto che l’attività giudiziaria vada distribuita anche sulle altre province, per sottrarre i cittadini e gli operatori del settore, al disagio di costi ulteriori rispetto a quelli già sostenuti. Ed era evidentemente falsa la voce, messa in giro artatamente, sul costo di un affitto che non è mai esistito, perché i locali che ospitano il Tar-Pescara rientrano nel “blocco” del Tribunale e quindi non sono assoggettati al pagamento di alcun canone di locazione (ciò grazie, andando indietro nel tempo, ad una delibera di giunta emessa dall’amministrazione D’Alfonso).

Anche il Governo, dopo avere esaminato attentamente la questione, ha creduto nel principio che da tempo si porta avanti e cioè che il territorio abruzzese e le sue esigenze siano da tempo cambiate e che l’espansione della costa debba necessariamente determinare la dislocazione degli uffici amministrativi.

Va riconosciuto l’impegno di tutti coloro che hanno creduto in questo principio di democrazia: in primis del Sindaco Alessandrini, il Consiglio Comunale, dei parlamentari, del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pescara, delle tante associazioni civiche di cui vorrei ricordare l’Associazione Amici di Pescara, e di tutti i pescaresi e non che hanno chiesto a gran voce il rispetto della logica e non degli interessi dei singoli, legati ancora a vecchie ruggini di campanile.

Il provvedimento rappresenta un primo passo verso la riorganizzazione territoriale dell’Abruzzo e dei suoi uffici. La decentralizzazione, laddove consentita dal contenimento dei costi, ad iniziare dalla Sezione Distaccata della Corte d’Appello, che è a costo zero perchè anch’essa ospitata nel Palazzo di Giustizia, consentirebbe di proseguire nel raggiungimento di uno scopo primario: il bene comune.”

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