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Targhe alterne a Pescara, Foschi ne critica l’adozione

da Redazione

Il rappresentante di ‘Pescara – Mi piace’ sottolinea ciò che non è stato fatto per agire sulle cause dell’inquinamento atmosferico e limitarne gli effetti 

Corso Vittorio Emanuele primaPESCARA – Nicola Pirrone, Direttore dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr a fine dicembre ha dichiarato che  blocco della circolazione e targhe alterne  “sono solo dei palliativi” contro l’inquinamento atmosferico che colpisce sempre  più i centri urbani  suggerendo invece di ripensare del tutto  le nostre città.Evidentemente il parere di così autorevole scienziato non è sufficiente agli amministratori di Pescara che hanno varato l’adozione  delle targhe alterne a partire  da martedì prossimo. Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ,commentando tale provvedimento anti smog ,punta il dito su quello che non è stato fatto dalla giunta Alessandrini: per 18 mesi non sono state lavate le strade, disattendendo anche un’ordinanza in vigore dal 2009, e si ricomincerà solo la prossima settimana. Per 18 mesi non sono state né programmate, né tantomeno realizzate, infrastrutture capaci di alleviare gli effetti del traffico congestionato,inoltre  è stato  riaperto al traffico Corso Vittorio invece di allargare le zone pedonalizzate .

“L’istituzione delle targhe alterne non avrà alcun effetto sulla qualità dell’aria di Pescara, specie quando non sono state previste alternative per consentire, comunque, la mobilità dei cittadini. In più le tante deroghe previste in coda all’ordinanza avranno solo l’effetto di rendere ancora più caotico il provvedimento, facendo una netta divisione tra privilegiati e sfortunati – ha osservato Foschi –, specchio di un sindaco incapace persino di fare una scelta politica di campo radicale, tirato dalla giacchetta da commercianti, ordini professionali, consiglieri comunali di maggioranza, Presidente di Regione, e segretari di partito. A rimetterci sarà la città, costretta a sopportare l’ennesima sperimentazione fallimentare: martedì saranno tanti gli utenti che non sapranno come muoversi, a partire da quei lavoratori-turnisti che, ad esempio, operano in aziende situate in periferia, come la Fater, mal servita dai bus urbani, e che non sanno come arrivare al posto di lavoro. Non solo: l’ordinanza firmata da Alessandrini non tiene conto degli orari differenziati adottati dalle scuole, e non si preoccupa, ad esempio, dei bambini delle scuole materne o elementari che escono al pomeriggio, alle 16 o alle 16.30, con centinaia di genitori in crisi perché non sanno come andare a riprendere i figli. Ma soprattutto, qual è il parere espresso sull’ordinanza dal comandante della Polizia municipale Maggitti? Nel documento, infatti, è espressamente previsto che l’ordinanza è valida ‘anche in assenza di segnaletica stradale, attesa la natura contingibile e urgente’, per cui risultano sufficienti gli avvisi fatti attraverso i comunicati stampa. Ora, l’installazione della segnaletica stradale per informare la cittadinanza di una modifica alla disciplina viaria è obbligatoria per legge e un’ordinanza non può certo bypassare o scavalcare la legge, né un comunicato stampa può considerarsi sostitutivo della stessa segnaletica perché i cittadini non hanno l’obbligo di leggere i giornali, mentre hanno l’obbligo di prestare attenzione alla segnaletica. Ciò significa che tutte le multe che saranno eventualmente comminate martedì e giovedì ad automobilisti ignari dei divieti saranno tutte annullabili. Fra l’altro un’ordinanza che resta in vigore per tre mesi, sino al 31 marzo in questo caso, e non per due giorni, ha evidentemente perso il carattere ‘contingibile e urgente’ che avrebbe giustificato un’iniziativa frettolosa, in altre parole il sindaco Alessandrini aveva tutto il tempo necessario per far installare i cartelli in città. Ancora una volta – ha osservato Foschi – assistiamo al triste spettacolo dell’approssimazione e dell’inadeguatezza amministrativa del sindaco Alessandrini e della sua giunta, che stanno facendo piombare Pescara in un pozzo buio senza fondo”.

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