La Cna Abruzzo conferma la propria solidarietà alle aziende del Capoluogo e si dice infine disponibile a partecipare a tutte le iniziative messe in campo per risolvere il caso
PESCARA – Le imprese aquilane non hanno patito solo danni alle strutture, hanno subito il crollo del loro mercato di riferimento prima del sisma. Per il presidente regionale della Cna Abruzzo, Italo Lupo, che promette di investire del caso la presidenza nazionale della confederazione artigiana, «la richiesta rivolta dall’Unione Europea a 115 aziende aquilane, di restituire gli sgravi fiscali goduti dopo il terremoto dell’aprile 2009, suona come autentica beffa nei confronti di chi ha subito non solo danni a sedi e attrezzature, ma l’autentica disintegrazione dei propri fatturati».
A detta di Lupo, che chiama in causa anche «le responsabilità di governi passati», la valutazione dell’Ue, secondo la quale i benefici ottenuti a suo tempo dalle imprese aquilane potrebbero configurarsi come indebiti aiuti di Stato, suona perfino grottesca: «Dopo il danno, insomma, siamo alla beffa: perché richiedere con effetto retroattivo la restituzione delle tasse ad aziende che hanno perduto in un sol colpo il proprio mercato di riferimento, vuol dire ignorare quella realtà. E soprattutto le conseguenze pesantissime che il sisma ha prodotto in termini di fatturato ad imprese costrette a chiudere, a trovare sistemazioni precarie e provvisorie, a reinventare dalla sera alla mattina la propria attività».
La Cna Abruzzo, che conferma la propria solidarietà alle aziende del Capoluogo, si dice infine disponibile a partecipare con la Cna dell’Aquila a tutte le iniziative messe in campo per risolvere il caso.