TERAMO – Percorsi formativi destinati ai volontari da specializzare nell’Anti incendio Boschivo, dotazione di strumentazione di sistemi mobili di comunicazione telefonica e internet in caso di crisi e sviluppo di strumenti digitali social per sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza nel supporto agli operatori della protezione civile durante le emergenze. Sono questi i principali temi affrontati nel secondo tavolo operativo organizzato dal Consorzio Punto Europa, quale attività preparatoria all’implementazione delle azioni pilota nel territorio provinciale teramano, previste dal progetto FIRESPILL, finanziato dal Programma europeo di Cooperazione territoriale Interreg Italia Croazia.
Alla riunione hanno attivamente partecipato gli operatori del settore e le Associazioni dei volontari della Protezione Civile di S.Omero, Nereto, Mosciano, Tortoreto, Corropoli, Giulianova, Isola del Gran Sasso e Teramo e con la presenza di Rossano Ruggieri e Iolanda Piersanti, rappresentanti alla Consulta regionale del Volontariato di Protezione Civile, oltre che di Franco Cartone specialista in radiocomunicazione.
Entra così nella fase operativa la serie di attività di progetto che mirano ad aumentare la sicurezza delle aree del bacino adriatico mediante la prevenzione e la gestione dei rischi ambientali di origine naturale e antropica e attraverso il potenziamento delle capacità di intervento e dei servizi di emergenza a livello transfrontaliero.
“Tanto la sentita e numerosa partecipazione degli operatori di settore – ha dichiarato il Presidente del Consorzio Punto Europa, Filippo Lucci – quanto il loro coinvolgimento attivo nell’assumere impegni di gestione coordinata delle numerose attività di formazione, sensibilizzazione ed esercitazione, testimoniano quanto sia stato lungimirante il lavoro del Consorzio nell’individuazione degli obiettivi di intervento proposti nell’ambito del Progetto Firespill.
Un progetto che mostra in questa fase tutta la propria rilevanza, non solo per quanto attiene gli aspetti di cooperazione nello sviluppo di politiche, buone pratiche e protocolli operativi congiunti tra i 15 partners regionali dell’arco adriatico italiano e croato, ma anche specificatamente con riguardo alle necessità territoriali alle quali gli interventi programmati potranno dare una risposta concreta e benefica, sia nel medio che nel lungo termine”.