In quella circostanza l’uomo aveva dato in escandescenze fuori casa della donna, e quest’ultima era stata costretta a difendersi addirittura con un coltello. Provvidenziale era risultato il tempestivo intervento dei militari dell’Arma, che avevano evitato il peggio. Il 36enne, come detto, era finito in manette, ma, nonostante la privazione della libertà personale da quella data e fino allo scorso novembre, ha continuato a porre in essere atti finalizzati a rendere angosciante alla sua ex anche soltanto uscire di casa.
La vittima è stata costretta a cambiare molte abitudini della propria vita poiché intimorita dalle minacce, dai pedinamenti e da altri atti persecutori. Pertanto la donna si è di nuovo rivolta ai Carabinieri di Paganica che hanno riunito incontrovertibili elementi di colpevolezza per il reato di atti persecutori nei confronti del 36enne e hanno riferito i fatti all’autorità giudiziaria.
È stata così richiesta la misura cautelare, eseguita qualche giorno fa proprio dai militari dell’Arma. L’uomo non potrà quindi avvicinarsi alla sua ex fidanzata e a tutti i luoghi da essa frequentati, al fine di rendere più sereno ogni spostamento della donna e restituirle finalmente una vita normale e senza paure.
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