TERAMO – Audizione al Senato, oggi pomeriggio, presso le Commissioni congiunte Ambiente e Lavori Pubblici, per affrontare il tema degli emendamenti da predisporre e apportare al Decreto sblocca-cantieri nella parte che riguarda la ricostruzione sismica del Centro-Italia. Il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto insieme agli altri rappresentanti dell’ANCI e dei territori, ha espresso le esigenze e le grandi difficoltà del territorio elencando ed illustrando tutta una serie di emendamenti che sono stati predisposti anche in connessione con il tavolo regionale.
I rappresentanti del territorio hanno così chiarito con grande forza che il tema che si affronta è intimamente legato alla sopravvivenza dei territori stessi e soprattutto connesso al rispetto per i tanti cittadini che vivono ancora fuori dalle loro abitazioni e che ad oggi non hanno alcuna risposta e tempi certi in termini di ricostruzione.
“Siamo tornati a chiedere una semplificazione delle procedure – dichiara il Sindaco D’Alberto – e misure straordinarie per la realtà che viviamo; semplificazione che deve passare necessariamente attraverso procedure accelerate per la ricostruzione pubblica e per la ricostruzione privata, con il trasferimento delle funzioni ai Comuni per la ricostruzione leggera: le pratiche B e C in connessione con un forte e sostanziale trasferimento di personale”.
“Noi vogliamo assolutamente assumerci le responsabilità e acquisire competenze – ha detto chiaramente D’Alberto – ma senza trasferimenti di risorse finanziarie e umane si tratterà solo di operazioni di facciata”. Interventi forti chiesti anche per quanto concerne la ricostruzione pubblica, anche in questo caso evocando la semplificazione, soprattutto per il nostro territorio che vede la posizione dell’edilizia residenziale pubblica in grande difficoltà.
“É il momento decisivo è il momento in cui dobbiamo assumere tutti le nostre responsabilità – ha aggiunto il sindaco di Teramo – che però ora stanno in capo a chi deve modificare il Decreto Legge e introdurre tutte le norme che possano consentire di dare una risposta ai cittadini della cui dignità si è abusato fin troppo”.
In particolare la Commissione Ambiente, poi, ha fornito l’occasione al Sindaco di Teramo per portare l’attenzione, ricambiata da parte di tutti i membri della Commissione, sul tema dell’annunciata chiusura del traforo del Gran Sasso e della necessità di mettere in definitiva sicurezza l’acquifero.
“Ho ripetuto le questioni già poste all’interno dell’assemblea dei Sindaci – sottolinea il Sindaco di Teramo – ma ho chiesto alla Commissione la massima attenzione su questo tema, considerando anche che è stata annunciata dai Parlamentari la possibilità di introdurre in sede di conversione del Decreto sblocca-cantieri la nomina di un Commissario. Abbiamo ripetuto che tale nomina, se non inserita in una discorso complessivo che parta dalla previsione delle risorse da destinare per risolvere definitivamente il problema (172 milioni di euro), rischia di essere un qualcosa di già visto”.
Risorse subito da parte del governo, quindi, ma all’interno del Decreto. Il Sindaco di Teramo ha consegnato al Presidente della Commissione il documento approvato la scorsa settimana all’unanimità da tutti i Sindaci del territorio alla presenza dei parlamentari, dei rappresentanti della Regione e delle associazioni di categoria.
“Siamo certi che questo è il primo passo per coinvolgere il Parlamento per intero – conclude Gianguido D’Alberto – e auspichiamo possa individuare le risorse e risolvere definitivamente il problema della nostra acqua, che è una priorità anche nella consapevolezza che lo snodo di collegamento del traforo non riguarda solo l’Abruzzo ma tutto il Centro-Italia, fondamentale per i collegamenti nazionali. Il Parlamento è venuto a conoscenza di questa problematica, ha acquisito il documento prodotto unitariamente dal territorio e ora è chiamato a dare le risposte attese da migliaia di cittadini”.