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Teramo, affidata ai privati la cura del verde della rotonda di Villa Penna

da Redazione

floriano villa penna

TERAMO – Ci sono 47 aree verdi di proprietà della Provincia che possono essere “adottate” da un privato sulla base del bando e del disciplinare per il progetto delle manutenzioni verdi licenziato dal Servizio concessioni dell’ente diretto da Furio Cugnini.

In questi giorni è stata affidata la seconda rotonda (la prima è stata assegnata alcuni mesi fa) in località Villa Penna a Campli nella intersezione fra la provinciale 3 e la provinciale 17/D. A curarne il verde e la manutenzione sarà la ditta P&D srl, rappresentante legale Donato Fazzini, proprietario del “Tigre amico – Sant’Onofrio”.

Il privato dovrà garantire il programma manutentivo previsto dal “Disciplinare Tecnico” cosi come elaborato dal funzionario responsabile Alessandro Di Felice, che individua persino le specie arboree congruenti con i luoghi e il clima: in questo specifico caso la rotonda verrà piantumata a verde, abbellita con aiuole di rosmarino e con tre piante: un ibiscus, una photinia e una conifera picea.

Rotonde, spazi adiacenti le strade provinciali, giardini di scuole da tenere in ordine, queste le tipologie individuate dal bando della Provincia. Il privato se ne fa carico in cambio di pubblicità gratuita laddove consentito dal Codice della strada o di targhe di ringraziamento dell’ente con citazione dell’affidatario (nel caso delle rotonde) o ancora di spazi di comunicazione sociale.

I Comuni nei quali si trovano le aree verdi oggetto del bando sono: Martinsicuro; Controguerra; Teramo; Campli; Mosciano S. Angelo; Tortoreto; Castilenti; Colledara; Roseto degli Abruzzi; Castiglione Messer Raimondo.

Info e documentazione al link: http://www.provincia.teramo.it/aree-tematiche/finanza-e-contabilita/concessioni/avviso-pubblico-per-l-affidamento-in-adozione-di-aree-verdi-della-provincia-di-teramo/

“Il bando è la punta avanzata di un modello di sussidiarietà, di collaborazione fra il pubblico e il privato, la Provincia è uno dei pochi enti a utilizzare questa formula che potrebbe essere estesa anche ad altri tipi di beni pubblici, non utilizzati, che grazie al privato potrebbero vivere una nuova stagione a servizio della comunità – commenta il vicepresidente Alessandro Recchiuti – la pandemia ha rallentato il percorso avviato un anno fa ma è un orizzonte che ci interessa sperimentare”.

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