Il progetto comunitario punta a sperimentare un modello innovativo in cui arte e tecnologia saranno a servizio dell’educazione ambientale
TERAMO – Al via il progetto comunitario “We are the Planet”, finanziato nell’ambito del programma comunitario EuropeAid, e che vedrà la Provincia di Teramo capofila di un gruppo composto da: Provincia di Avila (Spagna), Comune di Nova Gorica (Slovenia), Comune di Stovolos (Cipro), l’Associazione Solstizio e l’ONG “ProgettoMondoMlal” e, in qualità di partner associati, dell’Agenzia di sviluppo regionale di Nova Gorica (Slovenia) e dell’Associazione “Action set Développement”, che opera in Burkina Faso e Benin. Il progetto punta a sperimentare un modello innovativo in cui arte e tecnologia saranno a servizio dell’educazione ambientale : laboratori didattici e un cyber park per sperimentare nuovi modelli di comunicazione e condivisione. L’iniziativa vivrà anche dentro “Second life” la piattaforma virtuale e tridimensionale della rete.
Nell’ambito di tale progetto, nato da un’idea dell’artista Giuseppe Stampone, si sperimenteranno nuovi linguaggi formativi ed educativi grazie ad un connubio di alto profilo sperimentale fra arte e tecnologia, fra la Provincia e la Facoltà di Scienze della Comunicazione.
“We are the Planet” partecipa anche alla Triennale di Venezia, dove sarà presentato il 27 settembre, grazie alla collaborazione con l’Università Iulm di Milano. Sempre a settembre, quando sarà pronto l’allestimento del lavoratorio sperimentale, evento di inaugurazione alla Facoltà di Scienze della Comunicazione.
Il progetto, articolato su 36 mesi di attività, è stato finanziato dalla UE con un budget complessivo di 1 milione e 283mila euro, di cui circa 370mila euro gestiti direttamente dalla Provincia di Teramo.
Ha spiegato ieri mattina in conferenza stampa l’assessore alle Politiche Comunitarie, Davide Di Giacinto:
obiettivo generale di “We are the Planet” è sperimentare un modello innovativo a sostegno dell’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile più in generale, mirando a promuovere azioni di sensibilizzazione, di riequilibrio delle relazioni tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo e di concreto supporto alle popolazioni locali.
“We are the Planet” poggia su un processo di comunicazione integrata, basata su diversi interventi artistico-didattici, che vedono il coinvolgimento di alunni (6-18 anni) e cittadini dei continenti europeo ed africano. Tra le principali attività progettuali, è prevista la creazione di quattro centri didattici, uno per ciascun Paese partner, che ospiteranno laboratori creativi sullo sviluppo sostenibile, destinati principalmente ai bambini della scuola primaria e secondaria, ma finalizzati anche alla sensibilizzazione di un pubblico più vasto.
In una logica di interazione con il programma di mandato dell’ente We are the Planet si integrerà con le azioni e gli obiettivi del patto dei Sindaci, il programma europeo per la riduzione delle fonti energetiche tradizionali e inquinanti.
Ha affermato l’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi:
è una grande opportunità quella che abbiamo e che non ci è stata data a caso la Provincia di Teramo si è conquistata una sua credibilità in Europa proprio per il suo impegno nelle azioni di promozione e tutela ambientale. Utilizzeremo i laboratori di We are the planet anche per lavorare sui messaggi del Patto dei Sindaci.
Il centro didattico per la Provincia di Teramo sarà realizzato presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo.
Ha spiegato stampa Manuel De Nicola, ricercatore di economia aziendale, delegato dal preside Luciano D’Amico:
per la Facoltà sarà l’occasione per sperimentare forme di interazione fra i percorsi formativi utilizzando tecnologie e metodi non tradizionali in un approccio di ricerca e di laboratorio.
Alla presentazione sono intervenuti gli ideatori del progetto, animatori dell’associazione Solstizio: gli artisti Giuseppe Stampone, Maria Crispal e Davide Sottanelli. Stampone ha ricordato il valore aggiunto dell’idea che è quello di
mettere i linguaggi artistici a servizio della crescita sociale e culturale soprattutto delle giovani generazioni con l’attenzione rivolta alla salvaguardia delle risorse ambientali. Tutti i “pezzi” che veranno realizzati saranno venduti per finanziare progetti sociali nei paesi africani.