TERAMO – Torna in primo piano il progetto per la predisposizione e la realizzazione del piano di abbattimento delle barriere architettoniche (P.E.B.A.), già istituito nella precedente consigliatura ma non ancora avviato. La nuova giunta comunale ha approvato una delibera con la quale dà impulso alle attività preliminari per favorire l’avvio del programma. L’atto ricostruisce le modalità per la ricostituzione del gruppo di lavoro intersettoriale all’Ente ma soprattutto dà l’impulso decisivo per il coinvolgimento di cittadini e associazioni, al fine di creare un processo partecipativo finalizzato alla predisposizione del Piano.
La determina sancisce nel 31 Marzo del 2019 il termine ultimo per il compimento delle attività che consistono nella mappatura delle barriere architettoniche presenti nel territorio e negli edifici pubblici e, a conclusione di questa fase, alla immediata realizzazione del P.E.B.A., in attuazione e nel rispetto di quanto obbligatoriamente previsto dalla legge.
Oltre alla ricognizione degli immobili in cui ancora sono presenti barriere architettoniche che impediscono l’accesso ai disabili, sarà avviata una fase di ascolto con le associazioni di rappresentanza, organi competenti e Aziende del trasporto pubblico locale.
Il Sindaco Gianguido D’Alberto esprime grande soddisfazione per la decisione assunta dalla Giunta e sottolinea:
“Con la riattivazione del Piano ci mettiamo in linea, dopo 30 anni, con quanto sancito da una legge del 1986. Intendiamo sviluppare innanzitutto l’attivazione di un processo partecipativo. Già nel programma elettorale avevamo indicato come punto qualificante la mappatura e quindi l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nel territorio e in tutti gli edifici pubblici e di società pubbliche con particolare primaria attenzione alle scuole; per realizzare interamente il progetto parteciperemo a bandi europei, statali e regionali. Il procedimento che porta all’approvazione del PEBA – prosegue il Sindaco – prevede un percorso tecnico e un percorso collaborativo e partecipativo. Su quest’ultimo poniamo particolare attenzione, volendo condividere innanzitutto con chi vive quotidianamente tale condizion,e le modalità e di intervento. Ma il segnale che vogliamo lanciare è generale: credo che una amministrazione comunale debba educare i cittadini di ogni età al rispetto dell’altrui condizione di disabilità e agevolare la vita e la quotidianità dei concittadini che la vivono”.