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Teramo Calcio, il presidente Campitelli sulle dinamiche societarie in atto

da Redazione

Luciano Campitelli

«La politica deve attivarsi con tempi celeri per salvare un patrimonio della città. Questo è un patrimonio che non va assolutamente perso»

TERAMO – Con il cuore in mano il Presidente Luciano Campitelli ha tenuto nel pomeriggio al “Bonolis” una conferenza stampa, per ragguagliare media e città sulle dinamiche societarie in atto.

«Fino a due mesi fa – le sue dichiarazioni – non pensavo di dover affrontare questo tipo di situazione, c’era solo la grande determinazione di cominciare un nuovo progetto con altri imprenditori e con uno spirito positivo, ma chiunque intende giustamente porre in atto un progetto industriale legato al calcio. La telefonata ricevuta dall’avvocato Acronzio un paio di settimane fa, comunicandomi come un imprenditore teramano fosse interessato al club, mi aveva inorgoglito perché ritengo che una società sportiva debba essere rappresentata principalmente da chi vive la stessa città.

Dopo averla rilevata nel 2008, considero la Teramo Calcio una mia creatura, abbiamo vissuto emozioni forti insieme e sono orgoglioso di non aver mai preso un punto di penalizzazione. Per questo e per tanti altri motivi, dobbiamo salvare un titolo costatoci sangue e sacrifici: tutto quello che ho costruito, errori compresi, è stato fatto con assoluto amore e senza alcun secondo fine, pur rimettendoci nel tempo svariati milioni. Questo è un patrimonio che non va assolutamente perso.

Il problema sopravvenuto deve essere risolto con acume e tatto, perché un’alternativa seria, credibile e ambiziosa all’ing. Iachini, nel nome della teramanità più autentica, semplicemente non esiste e qualora la trattativa in essere tra lui ed il gestore dello stadio “Bonolis” Cantagalli, non dovesse risolversi positivamente, la società andrebbe verso la liquidazione. Per questo mi rivolgo alla politica del territorio ed al Sindaco della città di Teramo D’Alberto, affinchè possano mediare tra gli interessi dei due interlocutori, ma dovranno farlo con assoluta celerità e mostrando un interesse concreto, avendo la responsabilità di un bene pubblico, perché il tempo, inesorabilmente, stringe in vista delle prossime scadenze federali.

Per undici lunghi anni ho pagato la mia follia, solo per la mia passione smisurata sono andato avanti senza colpo ferire, versando oltre due milioni di euro esclusivamente per giocare al “Bonolis”. I tempi, tuttavia, sono cambiati e la convenzione in essere sull’impianto va rimodulata per renderla appetibile ad un imprenditore serio e pieno di volontà come l’ing. Iachini. Non facciamolo scappare, in questa fase temporale nessuno è migliore di lui. Io ho dato tutto quello che potevo dare. Ognuno si faccia un esame di coscienza perché abbiamo bisogno del nostro amato Teramo».

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