TERAMO – «Gianluca Scacchioli diventa direttore generale con delega per la parte tecnica, mentre diamo il benvenuto a Giuseppe D’Aniello come amministratore delegato del club».
L’incontro di ieri con stampa e tifosi, presso l’Hotel Sporting in Teramo, è stata principalmente l’occasione per comunicare il restyling organizzativo del sodalizio di via Oberdan voluto dal presidente Luciano Campitelli.
«Mi fa piacere l’interesse della gente – le dichiarazioni del numero uno biancorosso – vivo di questo. Abbiamo l’idea di strutturare una società moderna e snella, peccato che venerdì sia venuto fuori un altro problema che ci ha rallentato nella nostra attività. Sette anni e mezzo fa, contro la volontà della mia famiglia, non ascoltai nessuno e decisi di rilevare la Teramo Calcio. Con mio cugino Ercole Cimini, siamo una famiglia che ha sempre puntato su onestà, correttezza e rettitudine. Ricordo quella conferenza iniziale, dicevo che saremmo tornati in C ma non mi rendevo conto della montagna da scalare. Ora che ci siamo abbiamo un futuro dinanzi che ci aspetta: nonostante stiamo pagando la querelle tra Coni e Federazione, infatti, credo che tutto rimarrà come sancito dal secondo grado di giudizio.
Voglio sconfessare, poi, chi sostiene che il mancato arrivo degli attaccanti che possano completare la rosa, sia dovuto a problematiche di natura economica.
La città dovrebbe, invece, essere orgogliosa del nostro operato, e stringersi intorno a noi al pari della stampa come fatto nella vicina Ascoli Piceno.
Abbiamo necessità di acquisire punte di una certa levatura, ma non è semplice perché siamo in un periodo di “mercato fantasma”, con difficoltà oggettive: nonostante la proroga di venti giorni per ultimare la squadra, infatti, il caos innalzatosi ci sta penalizzando oltremodo nella ricerca dei rinforzi adeguati alle nostre ambizioni. Sono, invece, contento che la vecchia guardia si sia prontamente allineata al nostro progetto».
Sul rapporto con la tifoseria, infine, il patron ha chiosato: «Come società ci reputiamo dei genitori e mai un genitore può considerare negativamente un proprio figlio e, mi auguro, viceversa. Si mette in discussione il nostro operato, ma noi siamo passionali, del tutto stregati da questi colori e lo saremo per tutta la nostra vita. E del resto sfido chiunque a voler fare calcio senza la nostra vena di follia, con due milioni di euro impegnati per tre fideiussioni tra campionato di Serie B, quello passato di Lega Pro e quello prossimo. Dopo sette stagioni meravigliose, dense di momenti indimenticabili, la stanchezza si fa sentire, così come il dispiacere per qualcuno che sta spingendo affinchè questa società vada via. A queste persone, comunque, dico che è fondamentale che tutto si risolva in breve tempo, al fine di evitare confusione. E se non ci saranno le condizioni, saremo i primi a fare un passo indietro. Al nostro pubblico chiedo soltanto unità, per ridare entusiasmo alla proprietà, perché i sacrifici che ci aspettano sono immani e senza l’importante appoggio della gente lavorerei male e l’ultimo mio pensiero è quello di creare danni per questa splendida città. L’unione fa la forza».
Il neo-amministratore delegato Giuseppe D’Aniello, in apertura, accolto dall’applauso di benvenuto della sala, ha inteso ringraziare tutti per l’accoglienza ricevuta: «Ho avuto modo – le sue parole – di apprezzare la città e lo straordinario attaccamento dei tifosi al club. Ho scelto Teramo perché mi sono legato al presidente, puntando più sul progetto che sul blasone. Ci tenevo, inoltre, a precisare una vicenda che ha riguardato la mia precedente esperienza a Varese: siamo stati, forse, la prima realtà ad auto-denunciarsi per una partita, quella con il Catania, attivando immediatamente il protocollo di sicurezza e segnalando il caso, poi esploso a livello nazionale, alla Federbet».
E sull’operato che lo attenderà ha aggiunto: «Io e Scacchioli saremo un’unica persona, io avrò una deformazione gestionale, lui sarà più vicino al discorso tecnico-sportivo, ma condivideremo tutto e cammineremo insieme verso un obiettivo comune, il bene della società».
Luciano Campitelli ha, infine, annunciato che fino al pronunciamento definitivo del CONI dopo la sospensione delle gare dei biancorossi, la S.S. Teramo Calcio sarà ufficialmente in silenzio stampa.
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