TERAMO – Domenica 22 aprile, ore 18, al Palaskà in programma il derby tra Teramo e Campli. Più che un derby è praticamente un pezzo di storia del Novecento cestistico abruzzese che accinge a rinsaldarsi anche nel nuovo millennio: da una parte Teramo, città capoluogo di provincia, dall’altra Campli, piccolo borgo distante una decina di kilometri. Entrambe unite da una passione viscerale, sanguigna per la pallacanestro.
Non possono non tornare in mente i tanti derby del passato, sfide avvincenti e spettacolari per chi ha avuto la fortuna di poterle viverle, con palazzetti ogni volta stracolmi. L’attesa è febbrile proprio perchè, ironia della sorte (anche se qualcuno lo aveva previsto ad inizio stagione), sarà una partita da dentro o fuori per entrambe. Finale più bello e crudele al tempo stesso, da sportivi, non potevamo chiederlo. Proprio per questo motivo sarà una partita a dir poco combattuta e saranno tante le sfide al suo interno, una tra tutte quella tra le due panchine con i “rookie” Gramenzi – Di Francesco da una parte e Millina dall’altra, il coach più vincente della storia del basket farnese.
Il basket è uno sport meraviglioso per tanti aspetti, uno di questi è che nell’arco di pochi minuti, all’interno di una partita, l’inerzia può completamente capovolgersi influendo in maniera decisiva sul risultato. Questo aspetto possiamo vederlo non solo nel microcosmo di un singolo incontro ma anche nel macrocosmo di un’intera stagione. Il Teramo Basket 1960 fino ad un mese fa, classifica alla mano, doveva seriamente guardarsi le spalle per evitare addirittura di essere risucchiato in zona playout dopo una serie di sconfitte che avevano anche minato la tranquillità all’interno del gruppo. La reazione però non si è fatta attendere ed è stata fulminea. Con l’innesto dei due coach – Massimo Gramenzi e Stefano Di Francesco – i biancorossi hanno quasi completato un’eroica rimonta per accedere ai playoff.