TERAMO – Il Sindaco Gianguido D’Alberto, anche nella veste di Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci della ASL di Teramo, scrive una lettera al Presidente della Regione Marco Marsilio e all’assessore alla Sanità Nicoletta Veri, contenente riflessioni e sollecitazioni relative all’attività dei laboratori privati nell’attuale fase emergenziale.
Il Sindaco fa riferimento a quanto emerso nella riunione dell’unità di crisi svoltasi in Regione lo scorso 12 ottobre e, successivamente, nella riunione del Comitato ristretto dei Sindaci, dove è stata evidenziata la difficoltà del tracciamento dei tamponi effettuati sulla popolazione presso i laboratori privati e del loro inserimento nel sistema di monitoraggio e controllo epidemiologico. Come è noto, precisa il Sindaco, i laboratori privati non trasmettono i risultati dei tamponi al SIESP territorialmente competente.
D’Alberto rileva che, considerato l’incremento della diffusione dei contagi, molti cittadini sono indotti a rivolgersi, a proprie spese, ai laboratori privati. Tali esami, effettuati presso laboratori accreditati in altre regioni, non vengono riconosciuti dal nostro sistema sanitario regionale le cui aziende, in caso di esito positivo, ripetono i tamponi ai cittadini. Una situazione che presenta risvolti negativi sui cittadini che sono comunque costretti a ripetere il tampone e a rimanere in isolamento fiduciario in attesa dell’esame.
Oltre ciò, gli esiti effettuati dai laboratori sfuggono alla mappatura dell’evoluzione epidemiologica e non garantiscono, in caso di positività, l’attivazione della procedure per arginare la diffusione del contagio.
Pertanto Gianguido D’Alberto chiede alla Regione di affrontare e risolvere con immediatezza la problematica, predisponendo uno specifico protocollo “chiaro e rigido” sull’organizzazione sanitaria emergenziale che consenta anche di evitare che si generi confusione sul territorio tra le diverse istituzioni.
Il Presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci, rileva che è ovviamente rimessa alla valutazione della Regione la possibilità di superare tale problematica mediante una forma di convenzionamento e accreditamento con le altre strutture sanitarie regionali.