La conferenza è composta dai Sindaci in carica o loro delegati dei Comuni che costituiscono l’ambito territoriale dell’Azienda Sanitaria Locale e rappresentano i bisogni socio-sanitari delle rispettive comunità. Essa elegge al proprio interno il Comitato ristretto dei Sindaci, organismo che ha funzioni di indirizzo politico-amministrativo della ASL, e proprio per l’elezione di tale organismo, il Sindaco D’Alberto ha provveduto a diramare la convocazione.
La Conferenza dei Sindaci esercita funzioni di indirizzo e controllo in materia sanitaria e, tra i suoi principali compiti figurano:
Scaduto nel Marzo del 2017, è ormai improcrastinabile il rinnovo del comitato ristretto dei Sindaci. Il tema della Sanità è stato già affrontato in ripetute occasioni dal Sindaco D’Alberto, in particolare con una lettera aperta dello scorso Agosto al Direttore Generale della ASL, concernente non solo la discussione ospedale vecchio/nuovo/unico, ma anche e soprattutto questioni legale al personale, ai primari, alle liste d’attesa e alla mobilità passiva. Per il Sindaco D’Alberto è evidente come negli ultimi anni si sia affermato un aspetto che mina alla base le politiche sanitarie del territorio, che vanno invece intese ed applicate come strumento reale per garantire il diritto alla salute.
“La ricomposizione del comitato dei Sindaci – afferma Gianguido D’Alberto – che sono i primi responsabili della sanità del territorio, riconsegna a questi ultimi il ruolo propulsore della politica sanitaria, che diviene così tutela e pianificazione del diritto alla salute. In questa chiave va anche letta la riqualificazione del rapporto tra sanità e territorio nell’ambito della ridefinizione della rete sanitaria regionale, come la necessità di garantire non solo l’assistenza ospedaliera ma anche quella territoriale nelle singole aree locali. Occorre rimettere al centro Il comitato ristretto dei Sindaci, che sarà chiamato a svolgere un ruolo di riqualificazione, proposizione e controllo delle politiche sanitarie, attraverso attività di verifica e di proposta e che rimetta al centro delle politiche sanitarie l’utente, il cittadino, il malato. Viviamo un momento molto importante per il futuro della sanità teramana, che non è limitato solo alla questione dell’ospedale unico ma ad un insieme di aspetti che vanno gestiti e indirizzati ma che dovrà tornare a rimettere al centro di ogni questione la tutela del malato e la garanzia della salvaguardia dei suoi diritti”.
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