La proprietà – Sandra Di Giacinto e Sossio Caruso, assistiti dall’avvocato Franco Di Teodoro – ha ribadito la volontà di procedere al licenziamento collettivo (79 dipendenti) per ragioni legate al mercato e alla mancanza di commesse e ha avanzato la proposta di concedere un’attribuzione patrimoniale e un incentivo all’esodo in aggiunta a quelle dovute per legge; si è detta disponibile inoltre a valutare forme di reimpiego al “verificarsi di condizioni di mercato più favorevoli”.
Nessuna delle ragioni esposte ha convinto lavoratori e sindacati e il tavolo delle relazioni industriali ha preso atto dell’impossibilità di raggiungere un’intesa. Per i sindacati erano presenti Mirko D’Ignazio, Alfiero Di Giammartino ed Alberto Di Battista, rispettivamente FIOM – C.G.I.L., U.I.L. e U.G.L. Il tavolo della Provincia era coordinato da Pierluigi Babbicola.
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