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Teramo, dimensionamento scolastico: si rinvia

da Redazione

Provincia di Teramo - LogoDi Sabatino critico con i Comuni: “Ognuno difende il suo orto ma  proposta per la risoluzione dei problemi”. Votato un ODG sulla riorganizzazione “degli uffici periferici”

TERAMO – Rinviata l’approvazione del Piano di dimensionamento scolastico. Quello portato  all’attenzione del Consiglio prevedeva l’istituzione di tre nuove dirigenze scolastiche (i plessi di Ancarano accorpati con l’istituto comprensivo di Civitella; i plessi teramani di Frondarola, Villa Ripa, e Luca Tancredi al comprensivo di Torricella; i plessi di Te 5 Villa Vomano con l’istituto comprensivo Penna Sant’Andrea-Basciano-Colledara) e il riequilibrio fra istituti sovradimensionati e altri sottodimensionati.

“Un piano che fa delle scelte dopo anni di scelte fatte da altri perché la Provincia decideva di non decidere – ha affermato in Consiglio il presidente Di Sabatino – ma i sindaci di Teramo e Ancarano non sono d’accordo così come altri non hanno voluto sentire ragioni su altre proposte pure fatte lungo il percorso, quindi, visto che questa è la Casa dei Comuni chiedo il rinvio. Dopo di che, se non ci sono proposte condivise, per me il dimensionamento va bene così e ci teniamo le reggenze al posto delle dirigenze ed è noto che con le reggenze le scuole del territorio continuano a perdere iscrizioni”.

Contrari al rinvio i consiglieri di minoranza Franco Fracassa e Severino Serrani che hanno abbandonato l’aula. Serrani avrebbe voluto presentare un emendamento che prevedeva di lasciare Ancarano con Sant’Egidio, togliendo a quest’ultimo Istituto comprensivo i plessi di Faraone “questo è il luogo della decisione, rinviare non ci condurrà a nulla” mentre Fracassa, anche lui contrario al rinvio, ha chiesto un minuto di sospensione per verificare se i “lavori delle commissioni sono legittimamente svolti visto che la maggioranza non vi partecipa mai. Quindi ogni atto di questo Consiglio andrebbe rinviato”.

La richiesta di sospensione e di rinvio di tutti gli altri punti è stata respinta a maggioranza e motivata dal consigliere Scarpantonio per il quale è “non è vero che la maggioranza non partecipa alle commissioni, c’è una confusione con le riunioni dei capigruppo” mentre sul dimensionamento, ha sostenuto che “è giusto compiere un ulteriore verifica con i Sindaci “. A questo punto i consiglieri di minoranza hanno lasciato l’aula.

Ma il dimensionamento scolastico è stata l’occasione, per il presidente Di Sabatino, di sviluppare un ragionamento: “Una occasione persa. Abbiamo problemi con molti istituti comprensivi delle aree interne particolarmente sottodimensionati, altre criticità ci sono con alcuni istituti superiori. Da settimane dialogo con Sindaci e Ufficio scolastico ma nessuno che propone soluzioni. Una difesa ad oltranza dell’orticello. Qualsiasi proposta avrebbe fatto arrabbiare qualcuno. Così ci condanniamo all’immobilismo e altri sceglieranno per noi”.

Al primo punto del Consiglio un ordine del giorno della Presidenza sulla “riorganizzazione degli uffici periferici di Stato e Regione”. Partendo dalle numerose riforme istituzionali che stanno ridisegnando i servizi pubblici sui territori – Prefetture, Camere di Commercio, Asl (in questo caso proposto dalla Regione) Autorità portuali, Forze di Sicurezza e persino il Coni – l’Ordine del giorno chiede alla Regione di coordinare un tavolo “al fine di armonizzare il processo di riorganizzazione elaborando delle linee guide e degli indirizzi che individuino un modello istituzionale sostenibile sul piano dei servizi ma anche equo nella distribuzione fra i quattro territori abruzzesi”.

“E’ arrivato il momento di sedersi e capire come ristrutturarsi altrimenti subiremo ogni scelta – ha dichiarato Di Sabatino – voglio un tavolo regionale perchè è sul quel tavolo che possiamo discutere di riequilibrio dei territori e capire chi fa cosa e dove: non vorremo mica concentrare tutte le funzioni statali, amministrative e decisionali su Aquila o Pescara.

Prima di dire si o no ad una Asl unica, ad esempio, voglio sapere cosa prevede per noi il Piano sanitario. Se migliora la nostra offerta di servizi sanitari al cittadino per me va bene anche la Asl unica, altrimenti è un’idea che boccio”. Nel documento si chiede che al tavolo vengano chiamati anche i parlamentari abruzzesi – con il duplice obiettivo di farsi portavoce con il Governo di eventuali criticità e di rendere coerente il percorso locale con gli intenti del legislatore – e si rivolge un “appello a tutte le forze politiche, sociali ed economiche affinchè si realizzi una rete di collaborazione per la difesa di livelli sostenibili di governo locale”.

In attesa di un tavolo regionale – in tempi brevi – si auspica “che non vengano smantellati gli uffici periferici di Stato e Regione e in particolare i presidi della prevenzione e della sicurezza”.

L’ordine del giorno è stato votato a maggioranza con l’astensione di Serrani e Fracassa che avrebbero voluto una presa di distanza netta sulla “Asl unica”.

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