La nomina del Sindaco a Commissario e la disponibilità dei fondi, consentono ora di dare una accelerazione alla decennale vicenda, nella quale sono intercorsi anche aspetti di natura giudiziaria. Dopo il crollo della discarica, nel 2006, venne dichiarato lo stato di emergenza e l’allora presidenza del consiglio stanziò due milioni per i lavori di messa in sicurezza del sito. Ma quei lavori non sarebbero stati eseguiti come da progetto esecutivo perché, secondo la Procura, sarebbe stato fatto meno di quanto previsto. L’inchiesta nacque dalle denunce del comitato dei residenti di contrada La Torre, che da anni continuano a battersi per la chiusura dell’impianto.
Ma, aldilà delle vicende giudiziarie, l’attivazione delle procedure per la chiusura del sito rappresenta la risposta ad una situazione che stava assumendo proporzioni preoccupanti, soprattutto sotto il profilo ambientale.
Il Sindaco Gianguido D’Alberto, che aveva inserito la necessità di trovare una soluzione definitiva per la discarica La Torre tra le priorità del suo programma dichiara: “Ringrazio la giunta regionale che ha risposto con sensibilità alle nostre sollecitazioni, dando seguito alle premure da noi rappresentate; ma ringrazio anche la giunta regionale precedente che aveva fatto propria la necessità di favorire i processi di chiusura del sito. Il provvedimento rende ragione delle richieste dei residenti, delle attese dei cittadini e della volontà della stessa amministrazione, che in tal modo potrà colmare una lacuna e cominciare a risanare un sito particolarmente compromesso, in termini ambientali. Lo smaltimento del percolato, negli anni passasti, ha pesato gravemente sulle casse comunali, anche a causa di una gestione scellerata determinata dall’affidamento diretto da parte della precedente amministrazione comunale. Ora si intravvede la possibilità di mettere la parola fine a questa complessa vicenda, sebbene la strada da percorrere sia ancora impegnativa”.
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