D’Alberto: “Tutti i Sindaci abbiano la possibilità di garantire alle proprie comunità un servizio sanitario in questo momento vitale. É il momento della comunità”
TERAMO – Si sono svolte con regolarità, tempestività e ordine le operazioni al drive-in per i tamponi, questa mattina a Scapriano. L’’amministrazione comunale si è mossa in sinergia con la ASL, fornendo il supporto logistico, organizzativo e di vigilanza che ha consentito l’esecuzione delle operazioni in tempi brevi.
Anche sulla scorta dell’esempio di stamane, appare però sempre più necessario che vi sia un potenziamento di questa attività di diffusione degli screening e di monitoraggio dei tamponi sul territorio, sia per quanto riguarda il capoluogo che per l’intera provincia.
Il Sindaco Gianguido D’Alberto ricorda di aver sempre sollecitato la necessità che si determinassero comprensori territoriali dove poter effettuare tamponi ed evitare l’intasamento, come è accaduto per il centro di Casalena. È fondamentale, secondo il Sindaco che “Nessun territorio resti scoperto o indietro e che tutti i Sindaci abbiano la possibilità di garantire alle proprie comunità un servizio sanitario in questo momento vitale, perché in grave ritardo e perché è grande la richiesta”.
E ciò che il Comune di Teramo ha sollecitato con forza, nei giorni scorsi, mettendosi a disposizione anche e soprattutto per intercettare le urgenze delle categorie più fragili. Non a caso l’esecuzione di tamponi odierna, era prevalentemente riservata allo screening delle scuole. “Siamo però ancora in attesa dei tamponi rapidi; siamo consapevoli delle difficoltà di personale ed organizzative per la ASL, ma ciò non toglie che dobbiamo intensificare l’azione”.
E poi c’è un aspetto che diventa sempre più pressante: chiamare a raccolta in modo forte e responsabile tutti gli attori sanitari del territorio, medici di base e pediatri in primis, che devono scendere in campo per dare il loro irrinunciabile contributo alla costruzione dell’anello di protezione, rafforzare l’azione di monitoraggio e controllo ma anche per dare certezza all’assistenza sanitaria domiciliare nei confronti delle persone positive che sono in casa.
“Tutti sono chiamati a raccolta – ribadisce con grande trasporto il Sindaco D’Alberto – dall’organizzazione della Asl agli operatori sanitari ai COC dei Comuni, per interagire e dare le risposte necessarie ai cittadini. Già molti, tantissimi,lo stanno facendo ma ora è l momento che tutti si sentano coinvolti. Spesso si sente evocare la ‘guerra’ contro il Covid; bene: in guerra non ci si può abbandonare a formalismi eccessivi o addirittura, come ci è stato riferito, alla sospensione delle proprie responsabilità nel fine settimana. Tutti hanno bisogno della nostra responsabilità e quando essa è ancora più grande e centrale non può mancare. Insieme si costruisce un anello di protezione, un fronte territoriale strutturato, che possa costituire un argine e garantire il tracciamento del monitoraggio, aspetti vitali, tra l’altro, per tutelare la tenuta dei presidi ospedalieri e del sistema ospedaliero. Nessuno si può chiamare fuori, tutti dobbiamo scendere in campo, dal cittadino al professionista. E’ il momento della comunità della quale ognuno è parte vitale e, se vogliamo, garante”.