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Teramo, futuro della CCIAA: iniziativa di sensibilizzazione del Sindaco

da Redazione

“É la mia volontà perseguire ogni strada, politica, istituzionale, giudiziaria per far si che la sede della futura Camera di Commercio resti a Teramo”

comune teramo stemmaTERAMO – Lo scorso 24 maggio presso la Camera di Commercio si è svolta un’iniziativa di sensibilizzazione promossa dal Sindaco Gianguido D’alberto sul futuro della stessa CCIAA di Teramo, alla luce del percorso di fusione avviato nel 2015 ed arrivato oggi ad una fase decisiva per definire le prospettive future.

Tale iniziativa è risultata di vitale importanza per conoscere la posizione di tutti i soggetti in campo e per definire le priorità di azione e di intervento, alla luce di un panorama normativo e giurisprudenziale in continua evoluzione. Molti sono stati gli aspetti che hanno trovato la perfetta convergenza di intenti da parte di tutti gli attori istituzionali, a cominciare dalla necessità di sospendere il percorso di fusione tra le CCIAA di Teramo e dell’Aquila, poiché in una fase assai complessa come quella che vive il nostro territorio, duramente provato dalla lunga crisi economica e dalle ripetute calamità naturali degli ultimi anni, l’eliminazione di un ulteriore presidio istituzionale sul territorio avrebbe conseguenze drammatiche sotto il profilo economico e sociale.

Il Sindaco Gianguido D’alberto, intervenendo sull’argomento, ha dichiarato: “Non si tratta di una visione campanilistica, ma di una visione strategica che bisogna avere per permettere alla nostra Provincia, al tessuto economico e produttivo del nostro territorio, di poter tornare a rialzare la testa dopo anni davvero difficili. Teramo è stata depauperata in questi anni di molti dei presidi istituzionali che avevano caratterizzato la ramificazione istituzionale e paraistituzionale dello Stato sul territorio: ora sento la necessità come Sindaco e come teramano di dire basta.

Nel caso concreto della CCIAA, poi, ritengo che le condizioni e i drammatici eventi del 2016 e 2017 debbano portare ad una riflessione approfondita e a scelte ponderate e calate nella realtà: Teramo può e deve essere una delle eccezioni a livello nazionale, per cui, davanti ad un generale riordino delle Camere di Commercio, viene annullato qualsiasi percorso di fusione che riguardi il nostro territorio provinciale, il quale, è utile ricordare, ad oggi risulta inserito in larghissima parte all’interno dei crateri sismici del 2009 e ancor più del 2016.

Per questo motivo ho ritenuto doveroso svolgere l’iniziativa in Camera di Commercio lo scorso 24 maggio, e successivamente interessare della questione il Ministro Di Maio e la Regione tutta, dal Presidente all’Assessore, passando per tutti i capigruppo consiliari, poiché è necessario intervenire tempestivamente: il Governo Centrale attraverso una modifica normativa già nel c.d. “Sblocca Cantieri”, la Regione attraverso una delibera che segua la strada già indicata in un caso analogo dall’Emilia Romagna”.

Sulle prospettive e sulle prossime iniziative da intraprendere, il Sindaco ha concluso: “Ho pieno rispetto per il lavoro e le scelte degli organi camerali; così come sono pienamente cosciente dell’immenso lavoro che stanno svolgendo, e per il quale meritano il ringraziamento di tutta la nostra comunità, per arrivare ad una soluzione ottimale e che tenga insieme una situazione così complessa. Ad oggi, anche alla luce del giudizio pendente davanti la Corte Costituzionale, relativo alla legittimità costituzionale di tutto l’impianto normativo inerente, sta emergendo la volontà anche da parte degli organi della CCIAA di Teramo di sospendere il progetto di fusione. Se al termine di questo percorso si dovesse pervenire alla soluzione di proseguire ugualmente verso la fusione, ritenendo questa strada la più idonea date le condizioni, farò di tutto per essere al servizio del nostro territorio. Quel che è certo, però, è la mia volontà di operare nel pieno rispetto della normativa vigente e pertanto di perseguire ogni strada, politica, istituzionale e finanche giudiziaria per far si che la sede della futura Camera di Commercio resti a Teramo, con o senza fusione, così come previsto dalla legge 124 del 7 agosto 2015 e dal decreto legislativo 219 del 25 novembre 2016”.

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