Interverrà Luciano D’Amico, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Teramo.
Nicola Catenaro e Simone Gambacorta intervisteranno l’autore.
Un mistero insoluto da quasi 70 anni, un tesoro nascosto e poi dissolto, un carteggio mai trovato di cui si è tante volte favoleggiato che potrebbe far riscrivere la storia dell’Europa. Sono gli ingredienti di questo lavoro di fiction dove a elementi reali, l’oro di Dongo (il tesoro che Mussolini e i suoi gerarchi si portavano dietro nell’aprile 1945 per garantirsi la fuga dall’Italia che stava per essere liberata dal fascismo), il Vittoriale in cui Gabriele D’Annunzio venne più o meno confinato, se ne mescolano altri puramente immaginari, con un giornalista di Pescara coinvolto in un caso più grande di lui. Storia e invenzione si fondono in un giallo dagli esiti imprevisti e imprevedibili. Un plot inventato ma verosimile, dove servizi segreti, poteri forti, rigorosi servitori dello Stato e giornalisti indipendenti si fronteggiano come tante, troppe volte, è accaduto nella storia recente dell’Italia.
Paolo Di Vincenzo è nato a Pescara il 9 dicembre 1961. Nel 1985 si è laureato al Dams di Bologna. Nel 1986 ha cominciato a collaborare, come critico musicale, al Centro, il quotidiano dell’Abruzzo in cui è stato assunto nel 1990. Dopo qualche anno di cronaca è passato a Cultura & Spettacoli, redazione della quale è diventato caposervizio responsabile nel 1998, ruolo che ha conservato fino al 5 settembre 2011 quando si è licenziato. Dall’anno accademico 2011/2012 è docente a contratto della cattedra di Comunicazione e tecnica del giornalismo nella facoltà di Scienze della comunicazione dell’università di Teramo.
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