“Si tratta, ovviamente, – dichiara il Sindaco – di una valutazione oculata, in quanto non è possibile pensare che una città capoluogo di provincia non debba avere nel suo territorio l’ospedale di riferimento.
La programmazione della Asl, che prevede un ospedale per acuti e la riqualificazione dei nosocomi periferici, ha una razionalità che si concretizza nel fatto che è necessario realizzare un ospedale unico, moderno, antisismico, che assicuri tutti i requisiti di comodità, agio, riservatezza capaci di rendere il più possibile confortante e bene organizzato il ricovero ospedaliero: una struttura che, naturalmente, non rappresenta la soluzione di tutti i mali della sanità teramana ma che diverrebbe sicuramente un punto fondamentale ed importante per il suo sviluppo crescente.
La Asl di Teramo paga a tutt’oggi una mobilità passiva di oltre 60 milioni di euro l’anno, derivante sicuramente dalla scarso comfort delle nostre strutture, ma principalmente dalla carenza ormai cronica di personale medico ed infermieristico e dall’aggiornamento della strumentazione
Non è più accettabile che questo territorio continui a pagare un prezzo alto perché le scelte attuali di politica sanitaria sono ancorate ai parametri del passato e tengono vincolati i tetti di spesa del personale a termini di raffronto non più attuali.
Da quando si è aperto il dibattito sull’ospedale unico, diverse sono state le proposte per la localizzazione della sede.
Il primo presupposto è che si realizzi nell’a
Altrettanto positiva è la proposta del consigliere comunale Maurizio Verna, che prevede l’insediamento di un ospedale unico nella zona in prossimità della rotonda dello stadio di piano d’Accio.
Come Sindaco mi permetto di proporre una ulteriore ipotesi, in località Piane Sant’Atto, che da una prima valutazione ha tutte le caratteristiche per rispettare i parametri previsti nello studio realizzato recentemente dal Direttore Generale della Asl, Fagnano. L’area di intervento ha una estensione considerevole che prevede la possibilità di ulteriori sviluppi successivi. In essa non vi sono aree edificabili e fabbricati né aziende insediate. Interessante, ai fini della proposta, la presenza in confine con il Centro Iperbarico, struttura sanitaria già in esercizio.
Per quanto riguarda l’accesso, esso è garantito dalle vie della grande comunicazione, con il vicino svincolo di San Nicolò – Sant’Atto della SS 80 (raccordo Teramo-Mare), nonché dall’innesto con la SP 3 San Nicolò-Garrufo di collegamento con la Val Vibrata. Di rilievo il fatto che nelle zone vicine non ci sono aree da cui possano derivare rischi ambientali.
È chiaro che questa proposta, così come le altre, dovrà essere valutata e discussa in un Consiglio Comunale straordinario, aperto, al quale dovranno prendere parte, oltre a Regione, Provincia e Asl, tutti rappresentanti politici del territorio.
Questa, così come altre scelte che in questi giorni si stanno portando avanti (ex manicomio) ritengo debbano obbligatoriamente essere oggetto di partecipazione da parte di tutti i portatori di interesse e delle realtà istituzionali, perché proprio da queste scelte, anche e purtroppo a causa del terremoto e della necessaria riqualificazione della città, passa il nostro futuro”.
L’area di intervento ha una estensione considerevole che prevede la possibilità di ulteriori sviluppi successivi. Infatti si può contare su due compendi territoriali finitimi l’uno della consistenza di complessivi ettari 27.16.78 e l’altro della consistenza di ettari 13.42.95.
La destinazione urbanistica dell’intera zona è attualmente G7 (aree di tutela ambientale, a verde privato) e l’eventuale intervento potrà essere attuato dichiarando il progetto di pubblica utilità, urgente ed indifferibile, ai sensi del D.P.R. 327/2001.
Nell’area di intervento non vi sono aree edificabili e fabbricati ovvero aziende insediate.
Si rileva la presenza in confine con l’area del centro iperbarico, struttura sanitaria già in esercizio.
L’accesso all’area dalle vie della grande comunicazione è garantita dalla vicinanza dello svicolo di San Nicolò – Sant’Atto della SS 80 raccordo Teramo-Mare che è localizzato a circa ml 1500,00 nonché dallo svincolo di San Nicolò, sempre dalla SS 80 raccordo Teramo-Mare, localizzato anch’esso a circa ml 1500,00.
In relazione alla viabilità minore troviamo a circa 1800 ml l’innesto con la SP 3 San Nicolò Garrufo di collegamento con la Val Vibrata.
L’area non ha problematiche vincolistiche di rilievo.
L’intero compendio ha giacitura pressoché in piano e le parti in pendenza sono di modesta acclività.
Non ci sono zone vicine alle aree considerate da cui possano derivare rischi ambientali.
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