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Teramo, la Provincia a Forum PA racconta l’esperienza del “laser scanner”

da Redazione

forumpa 2019 laser scanner relatori

La prima amministrazione pubblica in Italia insieme al Comune di Napoli ad utilizzare la tecnologia “laser scanner” e il sistema BIM

TERAMO – La Provincia di Teramo presente a Forum PA invitata a raccontare la propria esperienza nell’utilizzo del laser scanner e del sistema BIM: si tratta di un processo altamente innovativo che consente, durante le fasi di rilievo, di immagazzinare un numero elevatissimo di dati altamente precisi e sempre interrogabili abbattendo drasticamente i tempi di acquisizione ed evitando la necessità di continui sopralluoghi in loco con un notevole abbattimento dei tempi e anche dei costi.

Il sistema assume un valore aggiunto nell’ambito delle valutazioni e progettazioni per l’antisismica ed è in questo settore che la Provincia ha iniziato ad utilizzarlo, anticipando i tempi della proposta di Legge che vorrebbe renderlo obbligatorio per le Pubbliche amministrazioni dal 2020.

Cinque gli interventi di adeguamento sismico interessati a questa metodologia: l’IPSIA “Marino” (7.350.00 euro); il Liceo scientifico “Einstein” (6.350.00 euro); il Liceo Classico “Delfico” (2.115.00 euro); Istituto tecnico “Pascal” ( 5.379.345 euro); Istituto tecnico COMI secondario (2.881.778 euro); Liceo artistico “Montauti” (4.927.365 euro).

Ieri pomeriggio, quindi, a Roma, alla “Nuvola” di Fuksas (Convention Center) dove si sta svolgendo Forum PA 2019 gli ingegneri dell’ente, Dario Melozzi e Marco Di Melchiorre, hanno illustrato il lavoro della Provincia e i primi risultati ottenuti. La Provincia di Teramo e il Comune di Comune di Napoli, pure presente al seminario, sono state le prime amministrazioni pubbliche a lavorare con questo sistema.

“I lavori del post sisma, la loro complessità e allo stesso tempo la necessità di accelerare tempi di progettazione e quindi di finanziamento ed esecuzione, ci hanno condotto a scegliere questo processo nuovo che ha un elevato grado di precisione e consente, fra le altre cose, di lavorare in gruppo e in remoto contemporaneamente – spiegano Melozzi e Di Melchiorre – molto utile, quindi, in una Pubblica Amministrazione dove i tecnici interni lavorano con professionisti esterni”.

“Una bella prova di innovazione per un ente che in tanti vorrebbero chiudere e che proprio nel momento più difficile, alle prese con le emergenze del sisma e del post sisma, ha scelto di misurarsi con un nuovo processo per migliorare la risposta del servizio. Un esempio che deve renderci orgogliosi e che, come buona pratica, ha ottenuto un gratificante riconoscimento a livello nazionale” ha commentato il presidente, Diego Di Bonaventura.

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