TERAMO – Con la presentazione ai Comuni dell’area del Gran Sasso, che si è svolto a Tossicia, la Provincia ha chiuso il ciclo di incontri territoriali per illustrare le principali novità contenute nel nuovo piano territoriale. Dopo Pineto, Nereto e Tossicia il 14 marzo, alla sala polifunzionale della Provincia, a partire dalle ore 10.30, il Piano sarà condiviso con i portatori di interesse e, in particolare, con gli Ordini professionali.
“Gli incontri sono stati molto partecipati, segno dei tempi, di una nuova attenzione rispetto alle problematiche connesse allo sfruttamento del territorio – dichiara il consigliere delegato Mario Nugnes che insieme al servizio Urbanistica della Provincia e al gruppo di progettisti ha relazionato sul Piano – noi parliamo di limitazione di consumo di suolo e di nuovi strumenti di pianificazione coordinata sovracomunale per ricucire il territorio. Va ricordato che la Provincia di Teramo è stato il primo ente in Abruzzo (prima deliberazione di adozione da parte del Consiglio provinciale maggio 2014 ndr) a dotarsi di uno strumento di attuazione della legge regionale sul Consumo di suolo e il primo ente territoriale a contemplare fra gli strumenti di attuazione il contratto di fiume e quello di paesaggio. Un risultato positivo che va ascritto ai precedenti amministratori e sul quale noi abbiamo continuato a lavorare riconoscendo la bontà dell’operato”.
Particolare attenzione da parte dei Comuni si è riscontrato sul Regolamento di Polizia rurale visto che la mancanza di cura dei terreni è fra le principali cause del dissesto di molti versanti e, di conseguenza, di frane e smottamenti sulle strade provinciali: un danno ambientale ed economico di notevoli dimensioni.
Cosa prevede il regolamento. Nel regolamento vengono definite le modalità per conservare e ripristinare condizioni di stabilità dei suoli agricoli; gli ambiti per le alberature e le siepi stradali; le tecniche di ingegneria naturalistica e le tipologie di intervento meno invasive; la disciplina del pascolo ma, soprattutto, si disciplina la regimentazione delle acque (gestione e deflusso di fossi, canali privati, corsi d’acqua minori) e l’obbligo di manutenzione dei terreni da parte dei proprietari.
Non solo un quadro di regole, nell’intenzione della Provincia, ma l’avvio di una fase di condivisione di obiettivi con il mondo rurale e con i Comuni.