D’Alberto: “In questi casi la delocalizzazione non è uno strumento efficace e rischia di penalizzare le imprese e svuotare i centri storici”
TERAMO – Evitare le delocalizzazione di quelle attività produttive che, in seguito ai danni del sisma, hanno la necessità di chiudere temporaneamente i propri locali per consentire la realizzazione dei relativi lavori. Questo anche alla luce del fatto che, molto spesso, le delocalizzazioni temporanee diventano definitive, con la perdita di importanti attività sui territori e nei centri storici ed urbani.
E’ l’obiettivo della richiesta formulata dal Sindaco di Teramo e coordinatore delle Anci del cratere Gianguido D’Alberto sulla scorta delle numerose segnalazioni e richieste arrivate dalle attività commerciali teramane, ma che riguardano l’intero cratere sismico, e già condivisa con l’USR Abruzzo e in particolare con il direttore Vincenzo Rivera. Proposta che è già stata trasformata in un emendamento al Testo unico sulla ricostruzione privata, che lo stesso USR Abruzzo, d’intesa con gli USR delle altre regioni, porterà all’attenzione della prossima cabina di coordinamento.
“Grazie a questo emendamento, che va a recepire una nostra proposta e del quale ringrazio il direttore Vincenzo Rivera per l’attenzione dimostrata, si va a consentire alle attività commerciali e produttive che devono effettuare lavori di lievi entità e che richiedono un periodo di chiusura di massimo sei mesi – sottolinea il Sindaco Gianguido D’Alberto – di evitare la delocalizzazione temporanea e chiedere, in alternativa, un indennizzo che gli permetta di sostenere economicamente quei pochi mesi di sospensione dell’attività. Indennizzo che sarebbe calcolato per i mesi di effettiva chiusura e commisurato ai fatturati e agli utili degli anni precedenti. In questo modo si andrebbe incontro alle imprese e nello stesso tempo si eviterebbe di svuotare i centri storici. Un’esigenza che riguarda tutti i comuni del cratere e che va a colmare, di fatto, una lacuna normativa evidenziata da tutti i sindaci. Sono sicuro che la cabina di coordinamento condividerà con noi questa esigenza, così come già fatto dall’USR”.