Home » Attualità » Sociale » Teramo, una “segretaria” digitale al centro antiviolenza La Fenice

Teramo, una “segretaria” digitale al centro antiviolenza La Fenice

da Redazione

la fenice comune rosetoÉ stato possibile grazie alla raccolta fondi coordinata dal Comune di Roseto e dalla Cpo locale in collaborazione con numerose associazioni

TERAMO – É stata consegnata ieri pomeriggio al centro antiviolenza “La Fenice” una segreteria digitale – fax, stampante, cordless, fotocopiatrice – comprata grazie alla raccolta fondi coordinata dal Comune di Roseto e dalla Cpo locale e realizzata in collaborazione con numerose associazioni locali e con il patrocinio dell’Anci.

A consegnare il prezioso strumento di lavoro un’ ampia delegazione con il sindaco Enio Pavone, la vicesindaco, Maristella Urbini, la presidente della Cpo rosetana Feny Di Sano, i rappresentanti dell’associazione “Insieme per San Giovanni” , i cui volontari, attraverso la vendita di piante e fiori, hanno concretamente contribuito a raccogliere la somma necessari all’acquisto; la rappresentante dell’Anci, Alessia De Paulis.

Un gesto molto apprezzato dalle operatrici del centro e dalla Provincia, ieri rappresentata dal consigliere Maurizio Verna, dalla presidente della Cpo, Monica Brandiferri e dalla responsabile dei servizi sociali, Cristina Di Baldassarre.

E sono tanti, come sottolineato dalla vicesindaco Urbini che ha fatto rilevare “quanto siano utili queste iniziative considerato che i centri antiviolenza non usufruiscono di finanziamenti propri e stabili”.

Maurizio Verna ha ricordato il ruolo strategico “del centro antiviolenza come di Casa Maya, gli unici esempi regionali di servizi di accoglienza a favore delle donne gestiti da una Provincia. La collaborazione con i Comuni è fondamentale anche nella nuova ottica di servizi associati”.

Per Monica Brandiferri “si sta consolidando quella rete territoriale che come presidente della Cpo provinciale è il mio principale obiettivo perché servono servizi integrati e dialogo istituzionale: per rompere il muro di silenzio che spesso circonda la violenza sulle donne è necessario che queste percepiscano che esiste una rete affidabile di protezione”.

Ti potrebbe interessare