Con questo incontro si concludono le iniziative dedicate ai valori culturali e scientifici della biodiversità
TERAMO – Domani, Giovedì 27 maggio, alle ore 9.00, nell’Aula B della Facoltà di Agraria a Mosciano Sant’Angelo, si terrà un seminario dal titolo Agricoltura Blu, la via italiana dell’Agricoltura Conservativa, argomento di cui il Centro di ricerca in Agronomia e produzioni vegetali dell’Università di Teramo è leader scientifico, in Italia e nel mondo, insieme alla FAO.
Organizzata dal gruppo studentesco Saturno e dall’associazione culturale MIU dell’Università di Teramo, in collaborazione con i docenti della Facoltà di Agraria, l’iniziativa conclude un ciclo di tre seminari dedicati ai valori culturali e scientifici della biodiversità.
Dopo i saluti del rettore Rita Tranquilli Leali e del preside della Facoltà di Agraria Dino Mastrocola,il prorettore alla Ricerca Michele Pisante introdurrà i lavori illustrando il rapporto tra agricoltura e cambiamenti climatici, con i rischi, le sfide e le opportunità connesse.
Seguiranno gli interventi di Giuseppe Elias, presidente dell’Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo (AIGACoS); di Barbara Lazzaro, dirigente del Servizio politiche agroambientali della Regione Veneto; di Rodolfo Santilocchi, preside della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche; di Fabio Stagnari, ricercatore dell’Università degli Studi di Teramo. Concluderà i lavori Mauro Febbo, componente la Giunta Regionale d’Abruzzo con delega alle Politiche agroalimentari.
Ha spiegato Michele Pisante, prorettore alla ricerca dell’Università di Teramo:
Agricoltura Blu significa incorporare carbonio organico nel suolo agrario e ridurre le emissioni di CO2 nell`atmosfera; significa salvaguardia delle risorse naturali, riduzione del fabbisogno irriguo per le colture e, nel tempo, incremento della sostanza organica nel terreno, quindi fertilità agronomica, riduzione di fertilizzanti e agrofarmaci.
Coltivare per il mercato producendo ambiente rappresenta oggi l`agricoltura più evoluta. Già alla fine degli anni Novanta l’ Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo, per favorire una migliore e conforme percezione del sistema di produzione, ha promosso la diffusione e l’adozione del nuovo modello di gestione produttiva introducendo anche una nuova terminologia: Agricoltura Blu , per sottolineare l’importanza particolare dell’acqua sul delicato equilibrio che l’agricoltura riveste nei riguardi dell’ambiente e contrassegnare un marchio di produzione riconoscibile nella complessa filiera agro-alimentare.
I principi propri e la terminologia appropriata dell’Agricoltura Blu sono ampiamente riportati, spiegati, illustrati e documentati da Michele Pisante nel volume edito nel 2007 dal Gruppo editoriale Il Sole24 Ore dal titolo Agricoltura Blu. La via italiana dell’agricoltura conservativa. Principi, tecnologie e metodi per una produzione sostenibile.
Ha aggiunto Pisante:
I principi tracciati nel volume sono stati riconosciuti a livello comunitario (Comunità Europee, 2009) e ora si tratta di renderli applicabili a livello nazionale, regionale e locale, attraverso misure dedicate a queste nuove opportunità che si generano a livello globale.
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